Il baby prodigio affamato di musica. Samuele Telari diventa grande

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samuele telari

Samuele Telari inizia lo studio della fisarmonica con il M° Renzo Tomassetti all’età di sei anni. Da qui in poi partecipa a numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali aggiudicandosi sempre il primo posto assoluto: “Premio Adamo Volpi” (Loreto), “Premio Bizzarri” (Morro d’Oro), “Premio Wolmer Beltrami”, “Premio Città di Scopello”, “Premio Leo Ceroni”, “Strumenti&Musica Festival” (Spoleto) “Premio Contemporaneamente Fisarmonica” (Conservatorio Santa Cecilia di Roma) e molti altri… Ha frequentato i corsi di perfezionamento con insegnanti di fama internazionale come Corrado Rojac, Mika Vayrynen, Yuri Shishkin, Dario Flammini, Owen Murray. Nel 2009 e nel 2010 partecipa alle finali della Coupe Mondiale de l’accordéon (Nuova Zelanda e Croazia) sfiorando la vittoria e conseguendo il secondo posto, prima nella categoria classica, poi nella varieté. Lo scorso Ottobre ha ottenuto una menzione d’onore al concorso musicale indetto dalla “Società Umanitaria” durante il quale si sono sfidati i migliori ragazzi dei Conservatori Italiani iscritti nelle varie sezioni

1. Samuele sei talmente giovane che mi permetto di darti del tu! Quando hai iniziato a suonare la fisarmonica e come è cresciuta in te questa passione?

Mi sono avvicinato allo studio della fisarmonica all’età di 6 anni. Tutto è nato dalla volontà dei miei genitori di farmi imparare uno strumento. Mi hanno proposto la fisarmonica. Ho iniziato senza aspettative o timori, prendendo tutto come un gioco. Successivamente, di concorso in concorso, confrontandomi con altri ragazzi tutto è cominciato a farsi più serio fino a diventare la mia ragione di studio!

2. Oggi dove studi e com’è la tua giornata tipo da giovane musicista?

Attualmente frequento il secondo anno del triennio presso il Conservatorio Santa Cecilia in Roma, nella classe del M° Massimiliano Pitocco.

Con lui sto avendo modo di ampliare i miei orizzonti culturali, approfondendo degli aspetti che prima ignoravo attraverso lo studio di brani appartenenti a differenti stili ed epoche: dal barocco alle trascrizioni fino a tutta la letteratura russa e contemporanea, attuando un’analisi attenta di molteplici aspetti musicali grazie alla sua ecletticità.

La mia giornata da ASPIRANTE musicista è come quella di ogni altro ragazzo appassionato di musica: lezioni quotidiane in Conservatorio e poi di corsa a trovare un po’ di tempo da dedicare allo studio del proprio strumento… la definirei frenetica!

3. Esperienze in tv da piccolo con Mike Bongiorno in Bravo Bravissimo e di recente all’Arena di Verona al fianco di Giorgio Panariello. Ma anche un’esibizione natalizia a Montecitorio e poi una carriera concertistica propria. Per il futuro, a cosa aspiri? Quale strada vorresti intraprendere e quali sogni realizzare?

Sono esperienze che oltre l’aspetto musicale arricchiscono e formano molto la personalità. Per il futuro chi lo sa! Ahimè mi rendo conto della difficile situazione in cui versa il nostro paese oggi, in molti ambiti sociali e culturali. Il mio sogno, da studente, è quello di potermi affermare un giorno come concertista solista e anche con formazioni cameristiche; di esplorare i vari generi musicali attuali o che forse nasceranno. Rimanere affamato di musica in ogni suo aspetto… E magari un giorno riuscire a trasmettere quello che ho imparato a chiunque voglia avvicinarsi a questo fantastico strumento.

4. Cosa pensi dell’evoluzione della fisarmonica nel panorama musicale di oggi?

Sicuramente sono stati fatti passi in avanti rispetto alla concezione di strumento unicamente popolare e questo grazie a figure di spicco e a numerose rassegne ed eventi. Ma la strada credo sia ancora lunga. Ancora troppe persone rimangono sbalordite alla notizia che con la fisarmonica (Bayan) si possono eseguire brani di Bach, Scarlatti, Mozart. Le bellissime pagine che sono state scritte per questo strumento non sono conosciute ancora da tutti i musicisti ed è per questo che il nostro principale obiettivo deve essere la promulgazione della fisarmonica al fine di attribuirle la “serietà” e l’importanza che godono, ad esempio, il pianoforte o il violino.

Salvo rare eccezioni, credo stiamo andando nella direzione giusta. Sempre più la fisarmonica è impegnata nella musica contemporanea, vista la sua grandissima varietà timbrica e potenzialità tecnico/esecutiva. Per non parlare del jazz e della musica etnica. Ma non dobbiamo fermarci qui.

5. Sei una ragazzo giovane, avrai tanti amici. Loro condividono le tue passioni musicali e in particolar modo quella per la fisarmonica?

Si ho amici che condividono questa passione, alcuni sono di lunga data e altri più recenti. Ma ho anche amici non fisarmonicisti perché credo sia necessario staccare da tutto a volte e confrontarsi con persone che hanno uno stile di vita ben diverso!

6. Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti musicali?

Prossimamente prenderà via il progetto “IMAGO SONORA” di Marco Morgantini, Domenico Turi, Andrea Ceraso che coinvolgerà vari strumentisti eseguendo opere che vanno dal ‘900 a prime esecuzioni assolute. È entusiasmante poterne far parte!

Per quanto riguarda l’aspetto prettamente fisarmonicistico spero di suonare il più possibile quindi concorsi e concerti.

5. Nonostante l’età hai già vinto numerosissimi Concorsi Internazionali, due edizioni della Selezione Nazionale e hai sfiorato la vittoria alla 63esima Junior Coupe Mondiale. C’è qualcuno a cui vuoi dire grazie?

Beh credo il grazie più grande lo debba al mio primo maestro, Renzo Tomassetti. È stata una figura centrale per me per molti anni, un maestro innamorato della fisarmonica ed esclusivamente dedito a trasmettere la sua smisurata passione ai suoi allievi. È uno dei pilastri della didattica italiana da anni, per me è stato fondamentale passare tanto tempo nella sua scuola. E ovviamente ai miei genitori, che pur non essendo musicisti, mi hanno sempre supportato in ogni modo possibile.