“The Breeze”: Eric Clapton rende omaggio al suo maestro J. J. Cale

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Clapton and CaleEric Clapton ha deciso di rendere omaggio a uno dei suoi maestri, J. J. Cale, scomparso poco più di un anno fa all’età di 74 anni. È uscito infatti “The Breeze: An Appreciation of JJ Cale”, una raccolta composta di sedici brani del chitarrista di Tulsa, suonata e cantata dai tanti “devoti” chiamati a raccolta da “slowhand”: tra gli altri, Mark Knofler, Tom Petty, John Mayer, Willie Nelson. Nel disco non sono confluiti i brani più famosi di Cale, come ad esempio “Cocaine” e “After midnight”, portata al successo mondiale dallo stesso Clapton Ma, nonostante questo, si configura come una perla rara. Non solo perché – come abbiamo visto – i brani di Cale sono interpretati dagli esponenti più importanti della musica blues e folk rock internazionale. Ma soprattutto perché la scaletta definisce in pieno lo stile di Cale, quel “Tulka sound” caratterizzato da chitarre in primo piano, ritmiche e melodiche allo stesso tempo, un’atmosfera rilassata e quasi sottovoce a far da cornice a un ritmo costante e vagamente ipnotico. Uno scenario in cui la voce di Cale si calava perfettamente: profonda, rauca, sussurrata, sospesa tra un’impostazione “talking” e l’accenno (che sembrava quasi un recupero da una zona lontana del suo animo) di melodie rarefatte e mai scontate.

Eric Clapton aveva collaborato direttamente solo nel 2006 con il chitarrista di Tulsa, Oklahoma, dopo uno straordinario incontro, avvenuto nel 2004 al Crossroad festival. L’occasione è stata “Road to Escondito”, il disco dedicato a Billy Preston, straordinario tastierista scomparso nel giugno di quell’anno e che aveva suonato con tutti i più grandi (tra cui Beatles e Rolling Stones) della scena rock internazionale. Il disco ricevette apprezzamenti straordinari sia da parte del pubblico che della critica, arrivando a vincere un Grammy Award come miglior album di blues contemporaneo.

Con “The Breeze” Eric Clapton – che, insieme a Simon Climie, è anche il produttore dell’album – ci invita in un mondo colpevolmente inascoltato, ma che ha molto da dire. Come hanno scritto alcuni critici, lo stile di Cale coincide con il suo carattere e la sua anima inquieta. È uno stile libero dai formalismi più diffusi, ricco di riferimenti alle tradizioni sonore americane (blues e folk, ma anche country e rock), che Cale riesce ad assorbire, mescolare e interpretare in modo originalissimo, imperniato su un “provincialismo sano” e indipendente che, sulla scia della sua tecnica chitarristica (il suono soffuso, il tocco deciso e ritmato), lo mantiene inalterato, anche nelle nuove rappresentazioni che ne hanno dato Eric Clapton & Friends.

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