135 anni di insegnamento musicale

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Gioacchino RossiniDa 135 anni a Pesaro l’Istituto Musicale voluto da Rossini si dedica efficacemente alla formazione musicale. Hanno operato nella scuola compositori quali Mascagni, Zanella, Zandonai. Sono usciti dalle sue aule Mario del Monaco, Renata Tebaldi, Riz Ortolani e, più recentemente, il direttore d’orchestra Michele Mariotti, il basso Mirco Palazzi ed il pianista Enrico Pace.

La ministra Valeria Fedeli giunge per attestare attenzione ai problemi della didattica musicale e per rendere omaggio non solo a Gioachino Rossini, di cui sono in corso le celebrazioni per il  triennio a lui dedicato sotto il coordinamento di un comitato nazionale presieduto da Giorgio Napolitano, ma anche alla  città che ha dato i natali pure ad un suo grande predecessore, il primo ministro della istruzione delle Stato Italiano, Terenzio Mamiani. Omaggio esteso all’intero territorio, dove sono nati Ottaviano Petrucci, il Gutemberg della musica inventore della stampa a caratteri mobili degli spartiti musicali, di Fossombrone,  ed Amintore Galli, di Perticara, rinomato per essere autore dell’ “Inno dei lavoratori” su testo scritto da Filippo Turati.

Conformemente agli obiettivi fissati dal suo Statuto, il Conservatorio allarga la propria presenza in seno alla società attestando vicinanza nei riguardi delle fasce sociali cui si deve particolare solidarietà: come i malati, cui ogni anno, proprio a Ferragosto, viene dedicato dai nostri studenti un concerto presso l’ospedale cittadino, quale solidale presenza accanto a chi soffre ed agli operatori che se ne prendono cura; o come i lavoratori, sul ruolo e valore dei quali viene richiamata l’attenzione ogni primo maggio con  un concerto eseguito nella piazza principale della città.

Con determinazione sono stati affrontati problemi nuovi, inconsueti per Palazzo Olivieri sede del Conservatorio, ottenendo la soddisfazione di poter accogliere anche studenti con difficoltà cui assicurare  agevolmente il servizio della formazione musicale in una struttura del ‘700, per di più vincolata, finora poco attrezzata in tema di abbattimento di barriere architettoniche e di adeguati supporti.

Ma non mancano le questioni irrisolte. Ad esempio incongruente appare la corresponsione, francamente   singolare, di diritti alla SIAE anche per talune esecuzioni o produzioni di natura didattica. La “attività di produzione” artistica, richiesta dalla legge di riforma del 1999 comporta non solo l’impiego di adeguate risorse – che mancano – ma pure doveri di accoglienza e riguardi verso personalità ospitate che però risultano impraticabili alla luce di talune  prescrizioni provenienti dal ministero dell’economia . E l’ orizzonte rischia di arrestarsi dinanzi a …”sua maestà la circolare”, vista talvolta come unica fonte di orientamento operativo.

È sempre più avvertita, poi, l’esigenza di una struttura ministeriale di riferimento ad hoc, non sempre adattandosi al meglio l’indistinto assetto amministrativo che congiuntamente ora accoglie Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) ed Università. Quindi il livello universitario e quindi l’abito sono unici, ma dovrebbero cambiare le taglie in ragione delle diversità dei soggetti.

 

INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2016/2017

 

Giorgio Girelli

Presidente del Conservatorio Statale Rossini