23° Convegno Amici della Fisarmonica del Friuli Venezia Giulia

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Quadro Ian FranzilGrande successo ha avuto la 23° edizione del convegno-raduno dei fisarmonicisti del Friuli Venezia Giulia che si è svolto nel ristorante Belvedere di Tricesimo (UD) la sera di giovedì 19 dicembre 2013 dove, oltre 100 fisarmonicisti provenienti da tutto il territorio regionale dal vicino Veneto, dalla Carinzia, dalla Slovenia e dalla Croazia hanno, come succede ormai da oltre 20 anni, festeggiato la fine del 2013. La serata è iniziata con il saluto del neo presidente, il musicologo cividalese prof. Brusattin Maurizio che ha ringraziato il presidente uscente Carlo Ceschia di Udine il quale, per ben 8 anni, ha guidato il numeroso sodalizio arrivato oramai ad oltre 700 iscritti. Il neo presidente ha esordito dichiarando di voler confermare le linee guida dell’associazione che seguiranno i binari fin qui intrapresi dal collega Carlo Ceschia, di ritorno, tra l’altro, da una tournée in Argentina. È stata poi la volta del vice-presidente Gianni Carocci di Rigolato il quale ha portato i saluti dalla Carnia, la parte montuosa della regione dalla quale lui proviene; terra dove la fisarmonica “la fa da padrona” e dove numerosissimi sono gli appassionati. È intervenuto quindi il segretario, Luigino Squalizza di Savorgnano del Torre che, fin dalla nascita dell’associazione nel lontano 1990, assieme al fratello Roberto Squalizza, ne gestisce la segreteria.

Il segretario ha illustrato il bilancio delle attività dell’anno 2013 facendo notare che, a causa della crisi economica, alcune manifestazioni ormai nella tradizione del Friuli, sono saltate come ad esempio la 5° rassegna a Prestento, la 3° rassegna nel borgo Poiana, la 20° rassegna di Pantianicco festa regionale della mela, la rassegna di Santa Cecilia di Tarcento e la 3°edizione del concorso Pakai Cleulis.

In compenso, nel 2013 sono state organizzate due trasferte in pullman alle quali hanno aderito molti associati: la prima durante il Guinness World Record a Castelfidardo in occasione dei 150 anni della nascita della prima industria italiana della fisarmonica (ditta Paolo Soprani). Nel corso di questa gita di due giorni si è fatto visita al museo della fisarmonica di Castelfidardo e alla fabbrica Voci Armoniche di Osimo dove vengono costruite le ance della fisarmonica, “scortati” dal titolare, il sig. Breccia che ha illustrato le varie fasi della lavorazione. Il gruppo si è poi recato presso l’azienda Galassi Bellows dove vengono costruiti i mantici per numerose ditte di fisarmonica, infine, sono stati visitati gli stabilimenti della ditta Armando Bugari che ha assorbito anche la prestigiosa Zero-Sette. Qui, il Sig. Alessio Gerundini, trasformatosi per l’occasione in “Cicerone”, ha guidato l’attenta comitiva nella visita della fabbrica spiegando puntigliosamente tutte le varie fasi di costruzione, partendo dai vari tipi di legno che vengono impiegati, passando alle meccaniche per concludere con l’intonazione finale delle voci. Della numerosa comitiva hanno fatto parte anche i maestri Nicola Pascolo (l’ingegnere della fisarmonica) e il maestro Silvano Vidmar, direttore della fisorchestra 2001 di Trieste, oltre a diversi riparatori e restauratori provenienti dal Veneto, dal Friuli e dalla Slovenia. Il secondo giorno il gruppo ha partecipato al tentativo di battere il Guinness World Record, purtroppo mancato. Per l’occasione si è raggiunta la quota di 240 fisarmonicisti anziché 1100 che rappresentava il record da battere stabilito nella repubblica Slovena. Di certo, “gli amici della fisarmonica” con i suoi 50 partecipanti, sono stati il sodalizio più numeroso e senz’altro il più “rumoroso” in quanto ha vitalizzato la piazza del municipio prima e dopo il Guinness con le tipiche villotte friulane.

Il 20 di ottobre è stato organizzato un secondo pullman alla volta di Seren del Grappa (BL) dove in giornata si è partecipato al secondo raduno nazionale (amici della fisarmonica).

Il 2013 è stato un anno di intensi rapporti con i club fisarmonicistici di Austria, Croazia e Slovenia con i quali sempre più si stringono collaborazioni e scambi culturali, anche in conseguenza della caduta di antichi muri che la nuova Europa ha ormai sgretolato. Alla conclusione delle relazioni del segretario è toccato al prof. Corrado Rojac, docente del Conservatorio Tartini di Trieste di ritorno da una lunghissima tournée che l’ha visto protagonista nei più famosi Conservatori Europei e dell’America del nord, parlare della sensazionale scoperta che è stata fatta nella biblioteca di Ostiglia (MN) ed ha illustrato, ad un pubblico attentissimo, il contenuto del libro che ha recentemente pubblicato riguardo la prima fisarmonica italiana. Dalle parole ai fatti, poi, quando si è cimentato in una sorta di mini concerto con lo strumento fedelmente riprodotto rispettando scrupolosamente le misure e le indicazioni ricavate dai manoscritti del sacerdote mantovano (Greggiati) che, nel 1839, si era fatto arrivare da Vienna un armonica diatonica e l’aveva modificata aggiungendo ulteriori note, di fatto realizzando la prima fisarmonica italiana. Il “sacerdote-artista”, le cui origini risalivano ad una nobile famiglia lombarda, era un grande collezionista di strumenti musicali e trascrisse oltre un centinaio di partiture tratte dal repertorio di musica classica conosciuta al tempo per questo particolare strumento, la cui copia, grazie all’invidiabile bravura e all’interpretazione del prof. Rojac, ha letteralmente incantato i soci presenti.

Lo step successivo è stata la consegna ufficiale della tela realizzata dal pittore Ian Franzil di Alesso, dedicata ai fratelli Luigino e Roberto Squalizza in occasione dei 30 anni di attività musicale; purtroppo, le condizioni di salute del pittore di Alesso non gli hanno permesso, con suo grande dispiacere, di essere presente. Si è passati quindi alla consegna delle targhe alla memoria dei fisarmonicisti che ci hanno lasciato durante il 2013. È stato ricordato Italo del Tin di Grado (GO) grande appassionato di fisarmonica, uno degli ultimi maestri d’ascia in quanto, come da tradizione di famiglia, l’arte di costruire le navi veniva tramandata da padre in figlio da diverse generazioni nella famiglia di costruttori navali del Tin. Italo si era cimentato anche nella realizzazione di alcune fisarmoniche artigianali, forte della sua grande esperienza e delle conoscenze nel campo della falegnameria. È stato ricordato inoltre il fisarmonicista carnico Lino da Pozzo di Ravascletto (UD), mancato pure lui durante il 2013, che ha lasciato alle sue spalle altre due generazioni di artisti (come tante volte succede nelle famiglie dei fisarmonicisti). Durante la serata si è esibito anche il figlio Andrea da Pozzo che fa parte dell’orchestra da ballo “Il musichiere”.

Il terzo fisarmonicista che è mancato durante il 2013 è stato Sergio Mendogni di Tarcento, per tanti anni vicepresidente del gruppo fisarmonicisti di Tarcento. Il segretario Squalizza ha ricordato come questi si sia impegnato a fondo in prima persona nella battaglia che gli amici della fisarmonica hanno sostenuto durante questi 23 anni, affinchè anche a Udine venisse inserita la cattedra di fisarmonica in Conservatorio, risultato che finora, anche grazie al fondamentale supporto dato dagli Amici della fisarmonica, si è concretizzato solamente a Trieste. Alla fine del convegno, come oramai di consuetudine, ci si è deliziati con le varie esibizioni dei fisarmonicisti presenti; applauditi, in maniera particolare, quelli provenienti da Slovenia e Austria e, tra questi, Ivan e Loredana Ivancic che si sono esibiti con la diatonica slovena e il bais istriano, caratteristico contrabbasso portatile a due corde.

Nel gran finale, tutti i musicisti presenti hanno suonato collettivamente in un mega concerto improvvisato, come spesso succede alla fine delle rassegne internazionali che si svolgono in regione. Friulani, sloveni e austriaci… tutti insieme all’insegna dell’amore per la musica e per la fisarmonica, magari con “qualche nota fuori dal rigo”, ma uniti dall’amicizia e da una grande passione comune!