Gervasio Marcosignori: il ricordo nostalgico di tutti gli amici

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Gervasio MarcosignoriSono trascorsi si e no un paio di giorni da quando su quell’infernale calderone di nome Facebook iniziavano a circolare i primi post riguardanti la tragica scomparsa di Gervasio Marcosignori. Due, tre, quattro… poi centinaia e centinaia! Una dimostrazione di affetto straordinaria! Incredulità, sconforto… Poi la dura presa di coscienza… Era tutto vero! E qui ti accorgi di quanto fosse amato l’uomo forse più del musicista, fermo restando che stiamo parlando di un top player assoluto, parafrasando un’etichetta coniata dagli inguaribili calciofili per gli idoli del pallone. Ma in fondo forse a Gervasio non piaceva fare la star e quello che rimane ai tanti nostalgici è proprio il ricordo di un uomo disponibile e sincero con chiunque, un uomo che ha saputo conquistarsi la stima di tanti suoi colleghi, un uomo che lascerà un vuoto incolmabile in tutti noi…

Di seguito riportiamo uno dei tanti messaggi che ci hanno recapitato i nostri lettori:

Caro Gervasio, ti scrivo per salutarti e chiederti scusa se è tanto tempo che non ti chiamo al telefono e non ci sentiamo per programmare un concerto o una visita alla nostra scuola di fisarmonica, ma ultimamente non ci sono molti iscritti ai corsi di questo meraviglioso strumento; sembra che la chitarra sia diventato lo strumento della nostra tradizione popolare! Sai, con questa Europa non si capisce più nulla… In Italia si suona il rock con la chitarra perché porta tanta gente ai concerti dei partiti politici nelle campagne elettorali. La fisarmonica invece interessa a pochi e ho notato la politica abbraccia i grandi numeri come il calcio e il rock. Sono veramente dispiaciuto perché un mese fa, quando sono stato a Castelfidardo per sbrigare alcuni affari, non ho avuto modo di passare a trovarti di persona. C’è sempre così poco tempo… Si privilegiano le cose in cui ci sono degli interessi e si trascurano i rapporti costruiti in trent’anni di amicizia. So che accetterai le mie scuse perché il tuo animo gentile non ha mai serbato rancori per nessuno. Ma sono io che non mi darò pace, come tante altre persone che come me ti hanno conosciuto ed incontrato nei concerti, nei concorsi, nelle fiere nazionali ed internazionali. I tuoi insegnamenti e le tue parole di speranza hanno incoraggiato generazioni di fisarmonicisti e musicisti. Tu ci hai dato tanto e io non ho avuto tempo di chiamarti o di farti visita in questo ultimo periodo… Le persone non sono come una vecchia fisarmonica elettronica che quando non viene più richiesta la si mette in cantina e la si sostituisce con uno strumento nuovo. Le persone come te meritano di più. Che la tua vita sia di esempio e i tuoi gesti riflessione per le nostre decisioni future. Un’ultima cosa prima di salutarci, ti ringrazio per l’incoraggiamento che mi hai dato in occasione del concerto con la fisarmonica di Leonardo da Vinci al Festival di Castelfidardo e dell’interesse dimostrato in merito al sistema costruttivo messo in opera dal mio amico Buonoconto. Se lo strumento è stato realizzato è anche merito tuo e di Sandro Strologo… Ricordi il vostro intervento alla conferenza sulla fisarmonica a Udine qualche anno fa?
Non ti dimenticheremo mai, Gervasio.
 
 
Con stima sincera Denis Biasin