La sposa lamentava e l’Amatrice. La nuova edizione per Morlacchi

103

Ciaramelle AmatriceÈ appena uscito per le edizioni Morlacchi di Perugia la nuova edizione de “La sposa lamentava e l’Amatrice… Poesia e musica della tradizione alto-sabina” di Piero G. Arcangeli, Giancarlo Palombini e Mauro Pianesi. Pubblicato per la prima volta all’inizio degli anni Duemila, il volume raccoglie i risultati di un’indagine sui repertori di un’area culturale nella quale convergono alcuni territori umbri, marchigiani e laziali. In particolare i tre autori prendono in esame lo scenario sonoro ed espressivo, nel quale convergono i repertori musicali per ciaramelle – un aerofono unico nel panorama organologico nazionale – e la tradizione poetica in ottava rima. Per quanto riguarda quest’ultima, si tratta di una forma espressiva di grande interesse non solo per gli studi antropologici. Soprattutto perché la poesia improvvisata in ottava rima – tradizionalmente declamata in occasione di gare poetiche che ancora oggi si organizzano soprattutto nell’area amatriciana – fa riferimento alla tradizione letteraria dei poemi cavallereschi. Una tradizione che i poeti-pastori dell’area hanno incorporato a tal punto da aver acquisito la capacità di improvvisare, secondo la metrica dell’endecasillabo e rispettando un sistema di rime alterne e baciate (secondo lo schema ABABABCC), sui temi più disparati. Questo è il motivo per cui gli studiosi (tra i quali Palombini è uno dei massimi esperti) hanno documentato moltissime occasioni di improvvisazione e, allo stesso tempo, hanno spesso partecipato agli incontri, coordinando l’alternanza dei poeti sui temi, spesso complessi, della nostra contemporaneità, così come della storia del nostro paese o che riguardano particolari vicende legate a personaggi o fatti significativi. Per quanto riguarda le ciaramelle – l’altro elemento principale dell’indagine confluita nel volume – possiamo innanzitutto dire che è una zampogna senza bordone, che produce cioè un suono interrotto nonostante, sul piano organologico, abbia tutte le caratteristiche degli aerofoni con camera d’aria diffusi in molte aree italiane. Probabilmente a causa del sistema modale (quello delle zampogne è tonale) lo strumento non è stato mai impiegato per eseguire i repertori ormai classici per zampogna (primi fra tutti i canti natalizi), e ancora oggi è esegue quelli tradizionali nell’area. Che possono essere ricondotti a poche forme: il saltarello, l’accompagnamento del canto e le “sonate” per la sposa. A differenza della versione originale, questa seconda edizione è stata corredata di un cd audio (dove sono state selezionate trentadue tracce), di un corpus fotografico più approfondito e di una prefazione dell’etnomusicologo Maurizio Agamennone.

Ulteriori informazioni si possono reperire qui e qui.