“L’arte di arrangiar(si)”. Uno studio sugli archivi musicali della Rai

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Orchestra RaiÈ appena uscito per le edizioni LIM “L’arte di arrangiar(si). Trascrizioni e adattamenti storici dell’Archivio Musicale Rai”, a cura di Andrea Mavaldi. Il volume, che si configura come uno studio di archivio rigoroso e innovativo, riporta alla luce una serie di documenti che contribuiscono a definire più nettamente il profilo storico e culturale del nostro paese. Una serie di documenti musicali che coprono un arco temporale di circa sessant’anni, e che Mavaldi ha “interrogato” dentro l’Archivio Storico dell’Orchestra Rai, conservato in alcuni locali dell’auditorium “A. Toscanini” di Torino. Se i documenti – costituiti principalmente da partiture per arrangiamenti di musiche non originali – riflettono primariamente lo sviluppo delle pratiche musicali prodotte in relazione ai programmi radio televisivi della Rai, allo stesso tempo riflettono “un pezzo di storia nazionale”, nel quale “si riflette il percorso culturale di un’intera nazione”. In questa prospettiva l’autore ha organizzato il volume in riferimento ai fenomeni più determinanti della storia del novecento, tra cui la seconda guerra mondiale e il riflesso che l’occupazione nazista e la cultura fascista hanno avuto sulle produzioni musicali dei palinsesti della Rai. Ma non mancano i riferimenti agli elementi più profondi che solo un esperto analista è in grado di individuare e far emergere (Mavaldi, oltre a collaborare con diverse testate musicali, tra cui Il giornale della Musica, Amadeus, Sistema Musica, insegna Storia della musica all’Università di Torino). Come ad esempio il capitolo dedicato alle canzoni popolari (in cui convergono le forme espressive orientate dal fascismo, le musiche tradizionali extra-europee, come i “negro spirituals”, e alcune espressioni tradizionali del nostro paese), oppure quello dedicato all’interpretazione “leggera” dei classici, oppure il confronto tra alcune delle figure più importanti della Rai, come Ennio Morricone e Bruno Maderna.