Massimiliano Caldi dirige la Civica Orchestra di Fiati di Milano

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Venerdì 21 novembre 2014 ore 21.00
Teatro Dal Verme via San Giovanni sul Muro, 2 Milano
CONCERTO DI  SANTA CECILIA
Civica Orchestra di Fiati di Milano
Direttore Massimiliano Caldi
Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Programma 

Aaron Copland (1900-1990) Emblems
Ludovico Einaudi (1955) Chatrang Overture
Nino Rota (1911-1979) La strada – Suite dal balletto (trasc. Franco Lizzio)
Ottorino Respighi (1879-1936) Huntingtower – Ballad for Band (arr. Franco Cesarini)
Paul Dukas (1865-1935) L’apprendista stregone – Scherzo (arr. Frank Winterbottom)

 

La Civica Orchestra di Fiati presenta al Teatro Dal Verme il tradizionale concerto di Santa Cecilia. Per l’occasione torna alla guida dell’orchestra dopo 16 anni il M° Massimiliano Caldi,  noto direttore di prestigiose orchestre sia in Italia che all’estero, con un programma tra fine Ottocento e i nostri tempi che riprende in parte l’ultimo concerto che tenne con la Civica Orchestra di Fiati nel lontano 1998.

“La cultura è un bene comune primario come l’acqua. I teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti”.
(Claudio Abbado)

 

Massimiliano Caldi e la Civica Orchestra di Fiati: ricordi e ricorrenze

Massimiliano CaldiTutto ebbe inizio molti anni fa. Avevo 28 anni quando ricevetti una proposta da “I Pomeriggi Musicali”, allora diretti da Marco Tutino, per dirigere un concerto a Milano, nella Sala Verdi del Conservatorio, nell’aprile del 1996. L’orchestra si sarebbe “abbinata”, per l’occasione, alla “Civica Orchestra di Fiati” di Milano. In programma vi erano brani per Banda e Orchestra di Paolo Arcà, Carlo Boccadoro e Ludovico Einaudi. Altri, invece, per sola Orchestra di Fiati. Grazie a quell’opportunità, e a quel curioso accoppiamento, nacque fra la “Civica” e me un bellissimo rapporto di stima reciproca – almeno così ho la presunzione di credere – che mi portò a essere invitato regolarmente a guidare l’Orchestra nelle successive stagioni, fino all’autunno del 1998. Per una serie di circostanze, legate anche ai miei sempre più frequenti impegni all’estero, le nostre strade non si sarebbero più incrociate, fino a questo gradito ritorno.
In quell’originale produzione musicale del 1996, uno dei tre brani per Banda e Orchestra era proprio la Chatrang Overture di Ludovico Einaudi, che stasera ascolterete nella versione per sola Orchestra di Fiati. Ho voluto riprendere quest’affascinante partitura innanzitutto per una mia curiosità musicale, ma anche per dare al pubblico la possibilità di ascoltare un brano di uno dei compositori e pianisti italiani al momento più noti internazionalmente, totalmente fuori da quegli schemi a cui ci ha abituato ormai da anni lo stesso compositore. Dunque, non musica per pianoforte solo, di carattere piuttosto intimista e riflessivo, che i più conoscono, ma un brano per un organico orchestrale molto vario ed eterogeneo, dall’impatto sonoro decisamente imponente e coinvolgente: una sorta di ripescaggio nella memoria di un compositore che, a distanza di vent’anni, ha totalmente cambiato stile compositivo e percorre ora strade diversissime. Tra l’altro, nemmeno troppo casualmente, Ludovico Einaudi, proprio tra due giorni, il 23 novembre, festeggerà il suo 60° anno di vita: quale migliore occasione per porgergli i nostri più fervidi auguri.
C’è un’altra ricorrenza che mi piace sottolineare: il 35° anniversario della morte di Nino Rota.
Amo questo immenso artista sopra a tanti altri e lo considero come uno dei compositori più intrinsecamente “italiani” del XX secolo, a cominciare dalla sua fruttuosa produzione sinfonica e cameristica, che esula quindi dalle ben note colonne sonore: un grande uomo che amava esprimersi in musica (e poco a parole…), prima di tutto per comunicare in modo chiaro e inequivocabile col proprio pubblico, senza inseguire (per usare le sue stesse parole) l’originalità a tutti i costi, ma cercando piuttosto di perseguire sempre la via dell’immediatezza.
Nella programmazione dei miei concerti, soprattutto all’estero, a Nino Rota ho spesso abbinato Ottorino Respighi che, in molti paesi d’Europa – dove la cultura operistica non è così diffusa come da noi – è considerato il più grande compositore italiano del XX secolo. Respighi nacque nel 1879, dunque esattamente 135 anni fa e, anche in conseguenza di questa “cifra tonda”, ho deciso di proporre al pubblico il brano di un artista che sento moltissimo per forza evocativa e per suggestioni coloristiche davvero uniche, legato, tra le tante cose, al mio indelebile ricordo del debutto  nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano quando, appena ventiquattrenne, nell’ottobre del 1991, diressi I Pini di Roma.
Un altro dei brani che la “Civica” mi propose di dirigere in occasione della nostra prima collaborazione fu proprio Emblems di Aaron Copland: la poliedricità di questo compositore – che conoscevo solo per El Salon Mexico e Appalachian Spring e per essere stato pigmalione di Leonard Bernstein – rappresentò per me una splendida rivelazione.
L’ultimo – ma non per questo meno importante – cassetto dei miei ricordi è rappresentato dal capolavoro di Paul Dukas, L’apprendista stregone.
Come non tornare immediatamente ai ricordi musicali di bambino, legati inequivocabilmente alla pellicola disneyana di Fantasia? In quel celebre capolavoro, Walt Disney si concesse – senza dubbio – qualche licenza poetica nell’interpretazione di Beethoven, di Ponchielli e, soprattutto, di Stravinskij. Altrettanto non fece col brano di Dukas. L’omonima ballata di Goethe venne seguita alla lettera, sia dal compositore sia nella raffigurazione disneyana tanto che, nel corso della mia precedente collaborazione con la “Civica”, la partitura fu lo spunto per la realizzazione di un ciclo di spettacoli didattici per le scuole milanesi nella splendida cornice della Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia, attuale sede dell’orchestra. Tra le tante suggestioni di quella produzione musicale, ho un ricordo vivo dell’attrice Elisabetta Fraccacreta e della sua interpretazione, “a tempo di musica”, della ballata di Goethe sulle note di Dukas.
Buon ascolto!
Massimiliano Caldi
 

Massimiliano Caldi – Con una ampia esperienza sia in campo sinfonico che operistico, una particolare attenzione rivolta alla musica contemporanea e alla valorizzazione di opere dell’Ottocento uscite dal repertorio, e uno stile direttoriale sempre brillante e lineare, Massimiliano Caldi si distingue per la sua grande preparazione professionale ed è amato dalle orchestre per coerenza interpretativa, gusto musicale ma anche per le sue qualità umane. Dopo aver completato la sua carica decennale come direttore principale dell’Orchestra da Camera Milano Classica, nel 2012 è stato nominato Direttore Principale della Filarmonica Polacca Baltica “F. Chopin” di Danzica. Dal 2006 alla stagione 2013/14 è stato Direttore Principale dell’Orchestra da Camera Slesiana di cui dal 2006 al 2010 è stato Direttore Musicale. Quest’anno è stato nominato Direttore Principale e Consulente Artistico della Filarmonica “S. Moniuszko” di Koszalin. Nel 1999 è stato vincitore assoluto del Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Grzegorz Fitelberg” a Katowice in Polonia. In Italia ha collaborato con il Maggio Musicale Fiorentino, con il Teatro Comunale di Bologna, con il Teatro Regio di Torino, con il Teatro Massimo di Palermo e si è esibito presso le più importanti sale da concerto. Debutterà ne “Il lago dei cigni” di Čajkovskij con la coreografia di Fredy Franzutti, al Teatro Politeama Greco di Lecce il prossimo 6 e 7 dicembre e dirigerà la serata “Note d’augurio” con l’Orchestra e il Coro dell’Arena di Verona al Teatro Filarmonico il prossimo 21 dicembre. In Polonia tiene regolarmente concerti presso le più importanti Filarmoniche e nell’ambito dei principali festival polacchi. Lo scorso ottobre ha debuttato in campo operistico al Teatro di Poznan con la direzione del “Nabucco” di Verdi. In Europa si è esibito inoltre a Vienna, Linz, Bonn, Francoforte, Budapest, Praga, Baden-Baden, Mannheim, San Pietroburgo, Mosca, Amsterdam, Monaco di Baviera, Szeged, Biel e Murten e nella regione spagnola di Extremadura. In Israele ha diretto la Israel Sinfonietta Beer Sheva, in Brasile l’Orchestra Sinfonica di Santo Andrè e in Cile l’Orchestra Sinfonica del Cile.

 
Civica Orchestra di Fiati – Fonti storiche fanno risalire al lontano 1859, in pieno fermento risorgimentale, la nascita del Corpo di Musica della Guardia Nazionale, nucleo da cui trae origine l’attuale Civica Orchestra di Fiati. Tra alterne vicende, nel corso del tempo, la continuità della tradizione bandistica milanese è comunque garantita da diverse formazioni fino a quando nel 1972 la Giunta del Comune di Milano delibera la costituzione della Civica Banda Musicale, che solo in seguito assumerà la denominazione di Civica Orchestra di Fiati non trascurando mai la vocazione istituzionale, ma sottolineando con un preciso taglio concertistico le scelte programmatiche. Dal 1991 la banda elegge a sede della propria attività la Palazzina Liberty, lo storico edificio di Largo Marinai d’Italia. In virtù di un rinnovato smalto, accompagnato da un costante interesse di pubblico, la Civica Orchestra di Fiati, prima compagine italiana, riceve l’invito a partecipare, nel 1996, al Mid–West International Band and Orchestra Clinic di Chicago (U.S.A.). Negli ultimi anni numerosi sono stati gli eventi di prestigio che hanno visto impegnata l’orchestra. Tra questi: I Concerti di Palazzo Marino, la partecipazione al festival Verdiano di Parma e al festival MITO, i concerti di gala presso il Teatro Dal Verme e, nel 2009, le celebrazioni per il 150° anniversario di fondazione.

Info:
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Ufficio Stampa:
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