È uscito per l’editore Carocci Filmare la musica. Il documentario e l’etnomusicologia visiva. L’autore è Leonardo D’Amico, etnomusicologo e direttore artistico del festival Musica dei Popoli e del festival del Film Etnomusicale di Firenze.
Il volume propone una riflessione sulla “comunicazione visuale in etnomusicologia” e affronta “temi riguardanti la storia, gli orientamenti, i problemi e lo stato degli studi del film etnomusicale ed etnomusicologico”. Inoltre, proponendo il tema della ricerca come passaggio centrale dell’analisi, pone l’accento sulla documentazione visiva in etnomusicologia come mezzo per rendere una “quantità rilevante d’informazioni utili e, in alcuni casi, indispensabili all’interpretazione dell’evento musicale”.
Come suggerisce D’Amico in una recente intervista, “l’etnomusicologia ha sempre privilegiato il concetto di “oralità” trascurando la dimensione visiva del fare musica. Molto spesso capita di intervistare un suonatore tradizionale e alla domanda “Come hai imparato a suonare?” la risposta è “guardando” il maestro. Esistono molti documentari in cui viene rappresentato il momento dell’insegnamentoapprendimento: il giovane balafonista osserva i movimenti delle mani del maestro e quali barre xilofoniche vengono percosse; l’apprendista di un liuto tradizionale o di launeddas guarda la diteggiatura del maestro. Guardare, ancora prima di ascoltare, è l’azione che sta alla base della trasmissione di stili, tecniche, repertori musicali che non sono tramandati “da bocca a orecchio” ma per tradizione orale-aurale-visiva, ossia attraverso l’osservazione, prima ancora dell’imitazione e la memorizzazione. In certi casi, come per la tecnica costruttiva ed esecutiva degli strumenti musicali etnici e popolari, la documentazione audiovisiva non è solo utile ma necessaria nella ricerca etnomusicologica”.
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