FESTIVAL LE FORME DEL SUONO 2015
6° edizione
Sabato 23 Maggio
Auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio di Latina
- ore 18
Conservatorio Auditorium “Roffredo Caetani”
concerto
Mauro Bortolotti e la sua Scuola
Cristiana Arcari, soprano – CorEnsemble – Carlotta Raponi, flauto – Daniele Dian, clarinetto – Andrea Puccetti, corno – Rocco Degola, trombone – Francesco Peverini, violino – Gianfranco Borreli, viola – Alessio Toro, viola** – Paolo Andriotti, violoncello – Roberto Leone, contrabbasso – Andrea Feroci pianoforte – Francesco Belli direttore.
In collaborazione con Nuova Consonanza, Roma
Mauro Bortolotti
Nell’impoetico mondo
per soprano, clarinetto, corno, trombone, violino, violoncello, contrabbasso.
Lucia Ronchetti
Studi profondi
per viola sola**
Fabrizio De Rossi Re
Appunti dal nero
per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte.
Mauro Bortolotti
Pour le piano
per pianoforte solo.
Roberto Ventimiglia
Des poires Sati(e)riques en forme d’Erik*
per soprano, clarinetto, corno, trombone, pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso.
Patrizio Esposito
Studio*
per voce, flauto, clarinetto, corno, trombone, pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso.
*prima esecuzione assoluta
Sabato 23 Maggio, alle ore 18, nuovo, imperdibile appuntamento con il Festival Le Forme del Suono del Conservatorio di Latina.
Il concerto dal titolo Mauro Bortolotti e la sua Scuola è il secondo di tre appuntamenti dedicati a Mauro Bortolotti (1926-2007), nati dalla collaborazione tra Nuova Consonanza, il Comune di Narni e il Conservatorio di Musica Ottorino Respighi di Latina.
Protagonista della cultura musicale del Novecento, Bortolotti è stato tra gli esponenti più attivi ed eminenti della avanguardia musicale romana, con una poliedrica e vastissima attività di ricerca e produzione musicale condotta parallelamente ad una preziosa funzione didattica che lo ha visto docente di molti compositori destinati a rivestire nei decenni successivi ruoli di primo piano nella scena musicale italiana (tra gli altri, Fabrizio De Rossi Re, Patrizio Esposito, Lucio Gregoretti, Lucia Ronchetti, Paolo Rotili, Fausto Sebastiani).
Bortolotti è stato tra i fondatori di Nuova Consonanza, di cui è stato Presidente nel triennio 1983-1985 e nel biennio 1995-1996, ed ha insegnato composizione nei Conservatori Licinio Refice di Frosinone e Santa Cecilia di Roma. Particolare rilievo ha assunto, lungo l’intero arco della sua produzione, il profondo rapporto con la poesia, che lo ha spinto a musicare, tra gli altri, testi di Scotellaro, Eluard, Cummings, Berryman, Pasolini, Giuliani, Pessoa.
Nell’impoetico mondo composto nel 1989, per soprano e strumenti, il testo di Edoardo Sanguineti diventa anche di Bortolotti (“Sono con te, poeta/….sono con te, nel cuore e nelle viscere, che mi ritorni come fratello infelice”) il quale le riveste di suoni che ne accompagnano egregiamente la trattenuta e dolorosa apparizione; il secondo lavoro di Bortolotti nel programma Pour le piano, composto nel 1969, presenta tre movimenti ognuno con una dedica “a Brunetto ed Emilia Boscherini (Mosso), a Th. W. Adorno (in memoriam), a Mario Bortolotto”.
Come enunciato dal titolo del concerto compaiono brani di alcuni esponenti della sua scuola: Fabrizio De Rossi Re, Patrizio Esposito e Lucia Ronchetti.
Appunti dal nero (varianti dall’originale) di De Rossi Re, per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, nato dall’idea di ampliare, rivisitare e trasfigurare il brano Nero, nero scritto precedentemente per pianoforte solo in occasione del 25° Festival di Nuova Consonanza.
Studi profondi della Ronchetti, è per viola sola, composto nel 1984 durante il periodo di studi con Bortolotti. Come spiega la compositrice, «gli studi erano un tentativo di trasferire alcuni processi visivi nella sonorità della viola, studiandone le possibilità timbriche e forzando la temporalità della performance, con esasperate contrazioni e dilatazioni del tactus, collegate alla quasi immobilità o impercettibile rapidità degli eventi». Studio per ensemble di Patrizio Esposito nasce come lavoro da camera preparatorio a una composizione per orchestra sulla Grande Guerra, di cui quest’anno ricorre il 100° anniversario. Partendo da un paesaggio sonoro basato su fonti acustiche d’epoca e non, l’autore ha realizzato una partitura vera e propria trasfigurando e piegando quelle immagini acustiche alle sue necessità espressive. Nel concerto si ascolta un lavoro del giovane compositore
Roberto Ventimiglia (allievo di Paolo Rotili e quindi anch’egli legato alla Scuola di Bortolotti) dal titolo Des poires Sati(e)riques en forme d’Erik per soprano ed ensemble, che ripercorre la passione di Bortolotti per la poesia contemporanea, ed usa sei testi tratti dalla raccolta Ventuno poesie in forma di pera 2009-2013 di Francesco Giordani.
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