MINOTAUROS
Enten Eller
Etichetta discografica: Mipson Records
Anno produzione: 2018
di Stefano Dentice
Un climax enigmatico, financo a tratti inquietante, in cui regna una suspense che mantiene sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore. Minótauros è la nuova creazione discografica generata da Enten Eller, ardimentoso e singolare quartetto formato da Alberto Mandarini (tromba, flicorno ed elettronica), Maurizio Brunod (chitarra ed elettronica), Giovanni Maier (contrabbasso) e Massimo Barbiero (batteria e percussioni). Nel CD figurano nove brani originali figli della vivida vena compositiva di Mandarini, Brunod, Maier e Barbiero. Il mood di Teseo (Maurizio Brunod) è ipnotico e velatamente melanconico. L’eloquio di Mandarini è tumultuoso, pregno di colorazioni free e supportato dal tappeto ritmico intenso e cangiante cesellato dal tandem Maier-Barbiero. Il discorso improvvisativo del contrabbassista brilla per un peculiare senso narrativo e descrittivo. L’atmosfera evocativa e crepuscolare di Roby (Massimo Barbiero) coinvolge emotivamente fin dalle primissime misure. L’incedere di Brunod, a sprazzi, è volutamente sghimbescio, ma al contempo cantabile, carezzevole e rassicurante. Il riff e il groove di Funkytauros (Alberto Mandarini) sono particolarmente accattivanti. Qui l’elocuzione del trombettista è suadente, locupletata da inebrianti sfumature bluesy. Nel solco del contemporary jazz, in cui non mancano palesi influenze avant-garde jazz, Minótauros è un album nel quale si crea un puzzle sonoro magnetico, cosmico, anche grazie al sapiente utilizzo dell’elettronica. Un disco che, nonostante presenti alcune complessità anche dal punto di vista armonico, non oblia mai la melodia, seppur questa sia assai ricercata e tutt’altro che oleografica.
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