Saria Convertino, enfant prodige, risponde alle mie domande con quella sua decisione armoniosa e determinata e quel sorriso accattivante in cui c’è tutta la donna del mezzogiorno d’Italia e tutta la donna che ha visto il mondo soffiando con le sue fisarmoniche note e musiche straordinarie. Mi detta il titolo… io sorrido e le dico… per la verità mi sarebbe piaciuto di più intitolare: Saria Convertino: successi al cioccolato! Ridiamo entrambe… Con questa nota dolce si prepara ad ogni esibizione, qualche quadratino di cioccolata noire è anche incipit del mio parlar di lei.
È umana Saria, non è un robot come si potrebbe pensare scorrendo il suo curriculum. È una giovane donna autentica, sorridente, colta, coltissima e semplice.
A quanti anni hai cominciato a far musica?
Giovanissima! Nessuno in casa faceva musica… Un giorno ho visto una fisarmonica e quello strumento credo proprio mi abbia parlato. I miei colsero l’entusiasmo e me la regalarono per Natale. Da allora non l’ho più lasciata. Mio padre contattò l’insegnante del mio paese, Patrizia Miccolis, e inziai a studiare musica privatamente. Avevo solo 8 anni!
Per laurearsi con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore al Conservatorio “Santa Cecilia” in Roma.
Sì, ho studiato sotto la guida del M° Massimiliano Pitocco diplomandomi in fisarmonica nel 2008 con il massimo dei voti. E non mi sono fermata! Presso lo stesso Conservatorio, nel 2011, ho conseguito il diploma Accademico di II livello in Fisarmonica sempre con il M° Pitocco e ancora un 110 e lode; a seguire, nel 2014, il diploma Accademico di II livello in Musica da Camera con il M° De Matteis e qui il 110 e Lode s’accompagna alla Menzione d’Onore. Come ultimo da citare, perché in fondo non si finisce mai, lo scorso 1 Dicembre ho conseguito il Master di II Livello in Interpretazione della musica Contemporanea, con 110/110, rilasciato per la prima volta dall’unico Conservatorio in Italia, il Santa Cecilia di Roma.
La cioccolata fondente è sempre in borsa, dunque! È lei che dà energia ai suoi muscoli per poter muovere il mantice dell’Accordion a piano e del Bayan? Perché lei le suona entrambe… Qual è la differenza? Ride, poi mi dice:
Sì, la porto con me per ogni concerto… adoro quella al 72% di cacao amaro. Dunque, per Accordion s’intende la fisarmonica a Piano con i tasti come quelli del pianoforte, mentre il Bayan, in cui pure sono specializzata, ha tasti simili a quelli di una antica macchina da scrivere, piccoli e tondi; non è semplice suonarle entrambe, oltre alla differenza dei tasti, ci sono le due meccaniche, completamente diverse.
Ma lei nasce sulla fisarmonica a piano, è con lei che ha vinto i suoi Premi più importanti, a cominciare dalla Coupe Mondiale nel 2003?
Sì è così, ma le adoro in pari misura. Nel 2003 con mio papà iniziammo a viaggiare ogni 15 giorni dalla Puglia, (la domenica perché non si andava a scuola ed io frequentavo il Liceo Scientifico), per prendere lezione col M° Gianluca Pica ad Anagni (FR). Ogni viaggio era entusiasmante perché la mia passione si concretizzava sempre più e vedere mio padre orgoglioso di me era la mia più grande gioia. E cosi, col Maestro decidemmo di preparare il programma per affrontare i concorsi. Alla selezione sono stata scelta per rappresentare l’Italia al Trofeo Mondiale C.M.A. (cat. junior) per poi partecipare in Ungheria alla finalissima; sento ancora l’emozione farmi vibrare le arterie ed il cuore! Mi aggiudicai il primo posto, La “Coupe Mondiale Junior”… sapesse che festa grande mi organizzarono a Mottola!
So che è del tutto raro, forse unico, essere così abile e versatile, oltretutto le insegna entrambe e, ancora di più, si distingue per aver raggiunto livelli eccelsi con le due tipologie di fisarmonica, per la difficoltà che comporta l’utilizzo di una differente meccanica, insomma due manuali diversi.
Lei mi imbarazza, ma è la verità. Amo lo strumento, amo la musica, non potrei respirare senza la musica, non potrei vivere senza le mie fisarmoniche, ma non nascondo di faticare tantissimo, studio continuamente e continuo a specializzarmi con maestri importanti, quali: Frederich Lips, Viacheslav Semionov, Yuri Shishkin, Franck Angelis, Alfred Melichar, Jacques Mornet e non sono mai esausta. Qualche giorno fa mi sono tuffata in un’altra bellissima avventura che mi porterà presto in Corea. Ho tenuto una Masterclass, arrivata al terzo appuntamento ormai qui in Italia, precisamente a Roma presso L’AIMART, l’Accademia Internazionale di Musica e Arti di Roma, con studenti coreani della “LIFEMUSIC” SCHOOL di Seul. L’arte italiana travolge ancora una volta, tanto da far nascere un gemellaggio Italia-Corea, Sud Corea. Il soffio delle mie fisarmoniche mi spingerà fin là.
Possiamo parlare di soffio magico? Lo stesso che l’ha condotta sulle note della grande musicista russa SOFIA GUBAIDULINA, insignita alla Biennale di Venezia del Leone d’oro alla carriera. E lei ha agito su un arrangiamento per Bayan del pezzo originario per pianoforte: “MUSICAL TOYS” e poi lo ha presentato, in prima assoluta, il 1° Dicembre scorso all’esame finale del Master in Musica Contemporanea al Conservatorio “Santa Cecilia”.
Sì, è un soffio magico che ha sposato la mia passione inesauribile. Questa passione si rinnova costantemente e riverbera con sempre maggiore forza, con un trasporto di cui io stessa mi meraviglio e che porta lo stigma che fiorì in quella prima volta che vidi una fisarmonica. Il resto lo fa il mantice… gonfiando la passione di anno in anno, la gonfia, la nutre e mi dà la forza fisica necessaria a muoverlo… insieme alla cioccolata fondente. Presto ci saranno delle bellissime news in merito a questa grande artista, dalla quale ho avuto l’onore di essere stata autorizzata per la pubblicazione del mio arrangiamento per Bayan.
(continua)
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