“Quel dannato maestro di cappella”
Il libro di Ivano Cavallini è particolarmente interessante, indagando non tanto l’intera storia della direzione d’orchestra, la sua fortuna o l’uso dell’orchestra come strumento. Né, tantomeno (…)
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Il libro di Ivano Cavallini è particolarmente interessante, indagando non tanto l’intera storia della direzione d’orchestra, la sua fortuna o l’uso dell’orchestra come strumento. Né, tantomeno (…)
I sottotitoli la sanno (quasi) sempre lunga. In questo caso eliminare il “quasi” è un dovere. Un aggettivo e un sostantivo, “Miracolosa bellezza”, che racchiudono in sé quanto narrato nel (…)
Fabrizio De Rossi Re è una “vecchia conoscenza” di questo giornale e mia. Da prima che io approdassi alla direzione di ”Strumenti&Musica Magazine,” lui era già Direttore Artistico del nostro (…)
La fase della formazione è di fondamentale importanza nel processo di crescita di un artista. È l’imprinting su cui si costruisce lo sviluppo del suo percorso futuro, la radice del suo talento (…)
Uno scambio di messaggi, un paio di telefonate e l’intesa con Barbara Rettagliati era subito raggiunta. Non solamente quella per dar vita all’intervista che state per leggere, ma (…)
Bene ha fatto la casa editrice romana Astrolabio a riportare in libreria (maggio 2023), dopo un’accurata revisione curata da Maurizio Giani, La musica di Gustav Mahler. A oltre quarant’anni (…)
Compositore, direttore di coro e d’orchestra, Raffaele De Giacometti, nato nel 1988, ha un curriculum davvero ragguardevole. A cominciare dagli studi presso il Conservatorio di Castelfranco (…)
Di compositrici e direttrici d’orchestra questa rubrica si è occupata in alcune occasioni (le poche in cui è stato possibile, vista la scarsa letteratura sul tema), anche assai recenti. E se (…)
Contrariamente a quanto faccio di solito nelle interviste ai compositori, non introdurrò Roberto Ventimiglia citando elementi dal suo curriculum. Preferisco, questi elementi, disseminarli nel (…)
Piero Rattalino non scriveva saggi. Li raccontava. Il suo approccio alla scrittura non era quello di chi si poneva in cattedra, ma di chi, nonostante la propria, gigantesca statura (…)