I solisti e l’orchestra del Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara saranno i protagonisti dell’attesissimo concerto in programma mercoledì 16 maggio alle ore 21 presso il Teatro Comunale.
PROGRAMMA F. Mendelssohn Concerto per Violino ed Orchestra op. 64, I tempo Solista: Gabriele Ceci.G. Rossini Overture del Guglielmo Tell
P.M. Dubois Concerto per quattro Sassofoni ed Orchestra Solisti: Andrea Agostini, Diana Pagotto, Francesco Righini, Carlo Bravin.
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R. Schumann Concerto per Pianoforte ed orchestra op. 54, I tempo Solista: Matteo Cardelli.G. Bizet Entra’Acte n° 3 e 4 dall’opera “Carmen”
Orchestra del Conservatorio di Ferrara Direttore: M° Luisa Russo
In apertura della seconda parte l’Allegro affettuoso, primo tempo del Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 54 di Robert Schumann. Il periodo creativo dell’Op. 54 (1841-1845) si colloca in uno dei momenti più distesi della tormentata vita del compositore: nel 1841 aveva potuto, dopo tante avversità, sposare Clara Wieck, prima interprete del Concerto a Lipsia nel gennaio 1846 con la direzione di Felix Mendelssohn. Si è di fronte ad una delle espressioni più rappresentative del Romanticismo musicale, per la profondità e l’inesauribile varietà delle declinazioni emotive. Nell’Allegro affettuoso la forma-sonata è sottoposta ad una lettura personale ed innovativa nelle sovrapposizioni tematiche, negli accostamenti timbrici e nella condotta del dialogo tra solista ed orchestra. A suggello di uno sviluppo complesso e turbinoso l’ammaliante fascino della cadenza, che si dissolve in una coda di vivace e coinvolgente musicalità. In chiusura la trascinante Ouverture da Guillaume Tell (Parigi, 3 agosto 1829), grandioso congedo di Gioacchino Rossini dall’agone teatrale. In quattro episodi senza soluzione di continuità l’Ouverture compendia i motivi salienti dell’opera, che sembra anticipare l’estetica romantica con il ricorso a tematiche nazional-patriottiche e con la puntuale caratterizzazione del “colore locale” elvetico. Al sensuale Preludio, affidato a violoncelli e contrabbassi, segue l’energica Tempesta a piena orchestra che si dissolve in una parentesi distesa, ove la bucolica serenità è evocata dal dialogo tra corno inglese e flauto; gli spunti tematici provengono dai Ranz des vaches, i tradizionali richiami dei mandriani. Infine la travolgente Marcia, raffigurazione dell’avanzata dell’esercito attraverso un sapiente gioco di dinamiche in crescendo, che culmina nel fragoroso e scintillante finale.
Annalisa Lo Piccolo