Nato a Ostiglia (MN) nel marzo del 1793, Giuseppe Greggiati è stato un religioso appassionato di musica. Organista a Quistello prima e a Ostiglia poi, sembra fosse dedito anche allo studio del violino e del violoncello, vista la mole di strumenti ad arco ritrovati nella sua residenza dopo la morte. E, tra i tanti lasciti del sacerdote, va sicuramente citato il manuale, custodito presso la biblioteca di Ostiglia, con i bozzetti di una “fisarmonica”, o meglio, di un’armonica a mantice fatta ricostruire proprio da Corrado Rojac del tutto fedele all’originale. Lo stesso musicista triestino ha trascritto anche i tanti manoscritti con le arie di Greggiati, romanze affascinanti che rispecchiano il mondo della fisarmonica della prima metà dell’Ottocento nell’ambiente musicale mantovano, quel mondo che vedeva la borghesia appassionarsi di musica coltivandola, nel tempo libero, sia con strumenti quali pianoforte o violino, sia con la fisarmonica.
I testi delle romanze sono di Metastasio, Jacopo Vittorelli, Felice Romani e altri noti poeti messi in musica, all’epoca, dai più famosi compositori.
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