Nel momento attuale così denso di problematiche relative sia alla carenza di prospettive occupazionali per i giovani (quanto mai accentuate nel settore musicale) sia alla difficoltà che molti settori aziendali attraversano, è necessario l’impegno di tutte le componenti politiche, sociali e culturali perché la dignità della persona umana sia assicurata dalla disponibilità di lavoro, fonte di emancipazione di ogni soggetto. Prospettiva purtroppo non facile.
I ricercatori del Laboratorio di studi politici e sociali della Università di Urbino hanno rilevato un diffuso senso di incertezza nei marchigiani che, al 63% dimostrano assai scarsa fiducia nel futuro. Per la provincia di Pesaro il dato sale al 66%. È calata la fiducia nei confronti delle Istituzioni: quella verso il Comune di residenza dal 46,5% del 2007 è passata al 34,5% del 2016. Quella per la Regione, per gli stessi anni, diminuisce dal 41% al 24,6%. Ma il malessere è esteso in tutto il Paese, tanto che anche nei riguardi della Presidenza della Repubblica nello stesso arco temporale si registra una forte diminuzione di gradimento: dal 67,7% al 47%. Gli scenari sono complessi tanto da rendere arduo per il futuro, in ragione soprattutto delle nuove trasformazioni tecnologiche, intravvedere come potrebbero configurarsi i nuovi assestamenti. Le esperienze pregresse, per la radicalità dei mutamenti, non sono più d’aiuto. Eppure non si andrà lontano se la fiducia nel futuro del Paese e la alacrità nell’impegno operativo di ciascuno non torneranno ad animare il nostro sviluppo. Ma la fiducia e la forza che essa esprime non sorgono come fiore solitario. Si nutrono di minore tassazione, investimenti in infrastrutture, scioltezza burocratica e repressione della criminalità. Altrimenti, come ammoniva il compianto Federico Caffè, “la degradazione di non trovare lavoro, avendone le attitudini e la volontà, mortifica ed inasprisce”.
Giorgio Girelli
Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Rossini”