Dal canto suo nel 2008 l’Arcidiocesi di Pesaro ha emanato “Norme per la musica e il canto nella liturgia”. Nella premessa di tali disposizioni l’arcivescovo Piero Coccia rivolgeva “un caloroso invito a tutta la comunità cristiana di Pesaro ad attenersi a queste norme che, se opportunamente osservate, hanno il potere di favorire sempre più la crescita della nostra coscienza liturgica anche perché i principi espressi nella costituzione “Sacrosanctum Concilium” sollecitano ad uno sforzo continuo perché l’assemblea sia educata alla celebrazione liturgica in modo partecipato, intenso e fruttuoso anche attraverso il canto e la musica”. Peraltro lo stesso Archivio Storico Diocesano di Pesaro è ottima fonte per la ricostruzione della storia musicale del territorio. Esso ha attratto l’attenzione anche di docenti del Conservatorio: il prof. Gabriele Moroni, ad esempio, ha compiuto una ricognizione del fondo storico musicale ivi conservato la cui consistenza è stata poi descritta nel volume La musica negli archivi e nelle biblioteche delle Marche. Ed il maestro Ludovico Bramanti, direttore del conservatorio Rossini, rileva che “il canto gregoriano, la polifonia sacra e soprattutto il suono dell’organo fanno parte del patrimonio culturale non solo del nostro Paese ma della Chiesa universale e dunque del mondo intero”. Aggiunge poi, senza indulgere a linguaggio perifrastico, come sia “urgente che la Conferenza Episcopale Italiana utilizzi tutti i mezzi a sua disposizione per condurre le celebrazioni di basiliche, santuari e parrocchie ad un atteggiamento che dia maggiore dignità alla vera musica sacra”.
Siamo sulla scia di Papa Francesco secondo il quale “per combattere la mediocrità, la superficialità e la banalità che troppo spesso sono silenziosamente ammesse nelle celebrazioni liturgiche, la Chiesa è chiamata a promuovere una adeguata formazione musicale, anche in quanti si preparano a diventare sacerdoti”. Ecco dunque che l’attenzione riservata alla musica sacra può trovare nel “Nuovo Amico”, nel quadro di una feconda strategia sinergica, un adeguato veicolo di riflessioni e di approfondimenti: a tale settore culturale fin d’ora i docenti del Conservatorio si ripromettono di conferire i propri contributi. I Conservatori di Musica italiani continuano a svolgere un ruolo importante di tutela e trasmissione della grande tradizione musicale sacra, ma senza il sostegno della Chiesa tale impegno didattico ed artistico rischia di essere vano. Il cardinale Piero Bassetti, per l’alta Autorità rivestita ed anche per essere stato insignito del prestigioso titolo di “Cardinale presbitero dell’antichissima basilica romana di Santa Cecilia”, onorata come patrona dei musicisti, può autorevolmente guidare la “renaissance” della musica sacra.
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Giorgio Girelli
Presidente del Conservatorio Statale Rossini