“All’interno del Pif questo concorso mira a coltivare la musica classica dei nostri giorni, un genere che necessita di una grande preparazione tecnica e mentale da parte degli esecutori, i quali hanno suonato ad altissimi livelli, basti pensare che prima di oggi avevano eseguito appena tre prove con l’orchestra di archi” ha dichiarato il maestro Corrado Rojac.
Intanto, ieri ancora grandi atmosfere nella Castelfidardo, Capitale della Musica. Nella prima parte della serata il musicista di fisarmonica elettronica polacco Zbigniew Chojnacki si è esibito in una performance suggestiva di ritmi e suoni improvvisati, che hanno incantato il pubblico per il loro contrasto fra il mood elettronico e la classicità della fisarmonica, tale da rendere ogni sua performance unica e irripetibile. Evento clou della serata al Cinema Teatro Astra è stato il concerto del celebre fisarmonicista Mirco Patarini, con l’Orchestra OFC (Orchestra Residente PIF), diretta dal Maestro Volodymyr Runchak. Il teatro fidardense ha registrato sold out per l’esibizione di quello che a tutti gli effetti viene considerato il portavoce della tradizione fisarmonicistica nel mondo.
Domani, sabato 2 ottobre, il gran finale con il doppio concerto al Parco delle Rimembranze. Sul palco saliranno per primi, alle 21.30, Antonello Salis e Simone Zanchini dopo dieci anni di nuovo insieme per intrecciare le note delle loro fisarmoniche. Seguirà l’attesa esibizione di Stefano Bollani, il poliedrico pianista, incontenibile “macchina da musica”, accompagnato dalla fisarmonica di Salis, presenta uno spettacolo in cui tutto può accadere. Nessuna scaletta, nessun programma: pura improvvisazione con il succedersi dei brani che potrà passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta, in un flusso di coscienza musicale in cui il riso e l’emozione si mescolano. La degna chiusura di una 46esima edizione davvero esaltante per il Pif tornato in presenza, con spettacoli dal vivo dopo la parentesi solo streaming, causa Covid, dello scorso anno, e sotto il segno di un’apertura della fisarmonica a generi diversi, a contaminazioni sonore e ad artisti internazionali anche non fisarmonicisti ma capaci di sperimentare un’affascinante affinità musicale con questo strumento.