A Castelfidardo, quattro serate sotto il marchio Pif con la direzione artistica di Simone Zanchini
J.A.F., l’anima jazz della fisarmonica
La direzione artistica è a cura di Simone Zanchini, musicista di levatura internazionale, che ha voluto imprimere “un taglio prettamente jazzistico per dare una identità grande e precisa ad un festival ancora piccolo di età ma che è partito con il piede giusto”. “Vogliamo respirare sapori d’oltreoceano, il jazz puro che si è sviluppato nella sua autenticità in quella parte di mondo trovando in Art Van Damme e Frank Marocco le sue icone ed evitando quei moduli trasversali etno-tangheggianti di cui l’offerta è già piena – spiega Zanchini. La nostra è un’impresa forse ambiziosa, perchè i fisarmonicisti che si esprimono e confrontano con questo genere più ricercato non sono poi così numerosi, ma a Castelfidardo nulla è scontato e ci si vuole connotare per originalità e qualità”.
Dal concerto di apertura del Giuseppe Di Falco quartet (giovedì 7, On Stage club, ore 23), legato al Pif ove ha vinto il premio come miglior progetto originale con un jazz anni ’20 filo New Orleans, al Raffaele Conti trio (venerdì 8, Cafè centrale ore 22), che eseguirà un repertorio standard americano.
Sabato 9 (circolo Boccascena ore 22) c’è poi la prima assoluta del Nikolai Ovchinnikov quartet, “un accostamento unico, un progetto originale tra un giovane russo sorprendente bravo e una sezione ritmica italiana, un vero fiore all’occhiello”.
Chiusura domenica 10 con il trio di Vince Abbracciante di scena al Salone degli Stemmi (ore 12.15) per un tributo e saluto jazz in grande stile.