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A Camerano l’esposizione permanente dei prodotti Farfisa

By Mirco Soprani on 16 Ottobre 2016

Dal Super VI all’organo suonato dai Pink Floyd

 

Camerano (AN) – Alzi la mano chi non conosce il nome Farfisa, acronimo di “Fabbriche Riunite di Fisarmoniche”. Ed è proprio la storia di questa prestigiosa azienda di strumenti musicali marchigiana, che qui ebbe il suo fulcro, a portarci nel piccolo centro della provincia di Ancona.

Il motivo è quantomeno nobile. L’apertura di una esposizione che trova ospitalità nei locali dell’Ex-Imperia (in Piazza Roma), spazi recuperati grazie a una sapiente opera di ristrutturazione.

Arrivare a Camerano è facile. Per chi percorre l’autostrada A14 fra i caselli di Ancona nord e sud, seguendo gli alti e bassi irregolari delle colline, non può sfuggire quel piccolo centro arrampicato con sullo sfondo il Conero. Siamo a pochi chilometri dalla costa, una manciata di minuti dal capoluogo di Regione.

Poco più di 7.300 anime, estensione di appena 19 km quadrati, Camerano ha origini antichissime. I primi insediamenti preistorici risalgono all’epoca neolitica (III millennio a. C.). Solo alla fine degli anni sessanta in contrada S. Giovanni vengono alla luce un centinaio di tombe picene databili tra la fine del IX e la metà del III secolo a.c.

Camerano, nota per il rosso Conero, è anche chiamata la “Città Sotterranea” per la presenza di numerose grotte, in gran parte visitabili, che percorrono il sottosuolo del centro storico con andamento labirintico tanto da esserne diventata importante attrazione turistica.

Arrivando in auto si entra nella piazza centrale dove svetta un busto di Carlo Maratta (conosciuto ai più anche come Maratti), famoso pittore e restauratore nato qui nel maggio del 1625, figura centrale della pittura romana della seconda metà del Seicento.

Proprio di fianco al teatro ottocentesco a lui intitolato (purtroppo ancora chiuso in attesa di restauro), la città ha deciso di dar vita a questa esposizione permanente dedicata appunto alla Farfisa, ditta che ha fatto la fortuna di questo piccolo centro.

Camerano, nel corso della sua storia più recente, ha avuto infatti un ruolo centrale per l’imprenditoria, facendo parte attiva del polo industriale della fisarmonica.

In questo lembo di terra a fine Ottocento, ai confini fra Castelfidardo e Camerano, è un proliferare di artigiani. Da loro si svilupperà, sul finire del XIX secolo, proprio l’industria della fisarmonica, che vedrà fra gli altri l’affermarsi di tre ditte: la “Scandalli” di Camerano, la “Paolo Settimio Soprani” di Castelfidardo e la “Frontalini” di Numana.

Dalla loro fusione (siamo nel luglio del 1946) avrà vita proprio la Farfisa. Mentre appena l’anno dopo Frontalini si ritira dalla cordata, la sede amministrativa, dopo Milano ed Ancona, si trasferisce definitivamente nel nuovo stabilimento di Aspio Terme.

L’esposizione, ideata e ben curata da Sandro Strologo e dal collezionista Claudio Capponi, è stata possibile grazie alla collaborazione ed al contributo anche di privati (oltre che del Comune e della Pro Loco, a cui è stata affidata la gestione).

Ricavata dai locali dove c’era una nota camiceria (altra peculiarità territoriale), la struttura consta di sette ampie sale espositive per un totale di circa 400 mq. e raccoglie i principali modelli degli strumenti musicali prodotti appunto dal 1946 al 1988, anno di cessazione dell’attività.

Vi si possono ammirare dalle prime fisarmoniche prodotte a fine ‘800 agli organi del ‘900 – con un pezzo unico e mitico, l’innovativo, per l’epoca, organo “Compact duo” utilizzato da Rick Wright dei Pink Floyd nel celeberrimo “Live at Pompei” del 1971 –  passando attraverso tutto il XX secolo e gli strumenti che lo hanno caratterizzato.

La Farfisa per lungo tempo fu leader assoluta nel settore della fisarmonica (180 gli esemplari prodotti ogni giorno), ma nei primi anni ’60 si vide costretta a diversificare la produzione proprio per combattere la crisi dello strumento ad ancia.

Nasce così la fortunatissima serie Compact che darà impulso in special modo ai generi beat, rock e leggera influenzando il sound dei gruppi musicali di allora. Organi utilizzati da grandi nomi della musica (Led Zeppelin, Herbie Hancock, Simple Minds, Richard Wright, solo per citarne alcuni).

Nello stesso periodo si avvia la produzione di televisori, di giradischi e di un Cinebox, interessante evoluzione del juke-box, apparecchio che trasmette non solo musica, ma anche le immagini a colori delle varie canzoni selezionate.

Nel 1967 la Farfisa attiva anche la divisione Citofonia.  In questa evoluzione continua, a fine anni ’70, produce  i pianoforti a marchio Furstein, caratterizzati da una buona sonorità.

Tutto questo lo si può trovare nell’esposizione di Camerano.

Appena si entra alcuni pannelli esplicativi raccontano l’evoluzione della fisarmonica. Si parte con la manualità. Adiacente alla sala sono infatti esposti attrezzi dei primi anni Cinquanta utilizzati proprio per la sua lavorazione.

Le due sale successive mettono in giusto risalto le ditte locali con fisarmoniche storiche, anche della Scandalli, prima e dopo la fusione.

La quarta sala omaggia Gervasio Marcosignori, uno tra i più grandi studiosi della fisarmonica. Inoltre vi si apprezzano anche diverse produzioni anni ’50 della Farfisa (chitarre, giradischi, organi elettrici) in grado di rispondere ai nuovi gusti musicali dei giovani dell’epoca.

Nella sala successiva spazio agli organi elettronici portatili, dal primo modello, il compact, al modello “compact duo”, oltre ad altri numerosi modelli, quali il Louvre, il Professional, il Super Piano e il Fast.

Proseguendo troviamo gli organi elettronici a consolle, quelli cosiddetti da casa, con gli importanti modelli quali il Pergamon, il 259, il modello liturgico CH 32 con i suoi due potenti amplificatori.

L’ultima sala è dedicata alla produzione di pianoforti. Segnaliamo due modelli, vere eccellenze di produzione: quello trasparente e quello denominato “giorno e note” che attraverso un particolare meccanismo può essere suonato in qualsiasi momento della giornata, senza creare alcun disturbo.

Arricchiscono il percorso espositivo musiche di sottofondo, filmati ed oggetti d’epoca, documenti originali. Per chi vorrà visitarla, l’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.

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