Folli per la musica

Intervista a Luca Bartoli degli 88 Folli

Il nostro viaggio attorno alla galassia del folk nostrano questa volta approda in Umbria, una regione che vanta la presenza di festival importanti come Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi, ma anche di una ragnatela di locali e club dov’è possibile ascoltare della buona musica ed esibirsi.

Siamo a Perugia e dintorni, dove ci sono lo storico Urban Club, l’Afterlife Live Club e il Rework, solo per citarne alcuni. Basta prendere l’auto, fare un po’ di chilometri e recarsi nella vicina Foligno per trovare un altro locale di tutto rispetto, il Supersonic Music Club. Insomma, di sicuro, Perugia è una città dov’è possibile godersi tanta buon musica, complice la massiccia presenza di giovani dovuta all’importante e storica Università. Ciononostante, ad eccezione dei Fast Animals and Slow Kids, nati nel capoluogo umbro, non sono molte la formazioni che sono riuscite a crearsi un bel giro di fan e credibilità.

Un band, però, che risulta essere molto attiva per mezzo di live e che brilla per organizzazione, è la variopinta comitiva degli 88 Folli. Con questo curioso nome, preso in prestito da un film di Quentin Tarantino, il gruppo perugino propone, da anni, una formula che mescola il miglior cantautorato italiano coi ritmi ed i suoni del folk rock. Un folk rock, il loro, che strizza l’occhio alle proiezioni più moderne del genere, quelle dei Munford & Sons, per intenderci, a cui aggiungono sfumature punk alla Dropkick Murphys.

“Siamo giovani ma ci siamo formati diversi anni fa, ormai”, mi racconta Luca Bartoli, cantante che, assieme a Riccardo “Garo” Garofolo, rappresenta l’anima del gruppo. “All’inizio eravamo solo io e Riccardo, poi, si è aggiunta l’ottima violinista di estrazione classica, ma abile anche nella musica leggera e folk, Elisa Tremamunno. La formazione, negli anni, ha subito qualche cambiamento, ma da qualche anno ci siamo stabilizzati. Oltre a “Garo” e me troviamo il giovanissimo Giacomo Fatti alla batteria, Daniele Giraldi al basso, che, come sai, è anche uno dei soci dell’Afterlife. Poi, ci sono Leonardo Consalvi, che suona tutti gli strumenti cordofoni e passa con disinvoltura dalla chitarra elettrica al bouzuki, e Alessandro Borrini, che si occupa delle tastiere e delle programmazioni, ma, soprattutto, della fisarmonica. È uno degli elementi più giovani del gruppo, ma, soprattutto con la fisa in mano, riesce a creare un sacco di pieno sonoro alternato, poi, da delle fughe solistiche”. Gli chiedo della violinista, Elisa, detta “Eliz”. “Elisa, purtroppo, è oberata d’impegni e si trova spesso fuori dall’Umbria. Quindi, non la mettiamo nelle foto promozionali. Però siamo in splendidi rapporti e capita, a volte, di fare delle vere e proprie rimpatriate musicali”.

Gli 88 Folli sono un gruppo estremamente duttile e nei concerti, oltre a presentare brani tratti dal loro Ep d’esordio, La Stella, suonano anche delle proprie personalissime versioni di brani storici e accattivanti per il pubblico. Le piazze vanno addomesticate e i ragazzi umbri lo sanno bene. Per questo, dalla loro scaletta non mancano mai brani di Alessandro Mannarino, di Max Gazzè, di Fabrizio de André, ma, anche, delle interessanti versioni di Alexander Platz del grande Franco Battiato o pezzi storici come Non sarà un’avventura di Lucio Battisti, arrangiata con la loro bizzarra e varia strumentazione. Degna d’encomio, poi, è la loro capacità di organizzazione: “Siamo attivi su vari fronti. Invece di aspettare che i concerti e gli ingaggi piovano dall’alto, a volte, ce li procacciamo noi. Ci rimbocchiamo le maniche da sempre e ci capita di organizzare degli eventi. Si tratta di festival che durano più giorni, sempre nel nostro territorio, dove, oltre ad esibirci, diamo la possibilità a tante altre realtà musicali della zona di fare altrettanto su palchi professionali amplificati da impianti audio degni di tale nome”.

La pandemia ha fermato i progetti di questi attivissimi ragazzi, però. Luca ci tiene a dirmi che hanno trovato un’agenzia che seguirà le loro date estive e già hanno un calendario provvisorio di concerti. Ma quest’ultima non è l’unica novità. Infatti, stanno lavorando a un nuovo progetto. “Stiamo scrivendo e arrangiando nuove canzoni. Stiamo cercando di unire alla nostra impronta di band acustica dei suoni e delle idee che vanno nella direzione dell’alternative rock. Non è facile, ma stiamo assistendo a questa sorta di mutazione sonora che ci sta entusiasmando”. Ma la cosa più interessante è che il disco nuovo degli 88 Folli sarà registrato con degli strumenti costruiti con materiale riciclato, un po’ come già fanno da molti anni i toscani Gaudats Junk Band, gruppo in cui milita Marco Bachi, bassista della Bandabardò. “Un progetto che nasce assieme a Legambiente, l’Associazione “Fuori dalle scatole” e al liutaio Marcello Di Sante. Dei corsi di costruzione di strumenti con materiale riciclabile organizzati per i ragazzi. Ci è piaciuta tanto l’idea e Marcello ci sta costruendo degli strumenti incredibili, dovresti vedere! Con una padella da cucina ha costruito una via di mezzo tra un banjo e un bouzuki irlandese e ha costruito una batteria utilizzando dei secchi!” È divertito Luca. “Il disco lo incideremo solo con questi strumenti, come dicevo prima, e poi partirà una raccolta fondi per una mission di Legambiente, che ci devono, però, ancora comunicare. Un progetto ampio e variegato”.

Saluto Luca e la band strappandogli la promessa che mi farà provare tutti gli strumenti particolari che il liutaio ha costruito e sta costruendo per loro. “Non vediamo l’ora”, mi risponde il gioviale cantante. E noi non vediamo l’ora di rivedervi in concerto.

 

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