L’attività sarà condotta da Vincenzo Totaro, fisarmonicista, compositore e artigiano di grande valore che da più di venti anni lavora sulla fisarmonica e sull’organetto con una particolare attenzione alle parti in legno degli strumenti.
Dopo una lunga formazione, svolta con liutai e artigiani specializzati e in alcune ditte produttrici di fisarmoniche e organetti, Totaro ha avviato una profonda ricerca personale che lo ha portato ad acquisire consapevolezze innovative sulla scelta delle essenze, sulla lavorazione del legno e sull’assemblaggio degli strumenti ad ancia libera.
Il Laboratorio è giunto alla quinta edizione ed è inserito nel più ampio contesto del “Laboratorio Tastiere e prassi storiche” che, dall’Anno Accademico 2017-2018, raccoglie attività legate all’organologia dei diversi strumenti a tastiera e Seminari e Masterclass sul repertorio tastieristico sei-settecentesco.
Creato dai docenti Francesco Baroni (Clavicembalo), Giorgio Dellarole (Fisarmonica) e Andrea Padova (Pianoforte) e sostenuto dalla collaborazione tra il Dipartimento di Musica Antica e il Dipartimento Tastiere del Conservatorio di Parma, il Laboratorio si propone come un punto di incontro tra tastiere antiche e moderne e ha l’obiettivo di aiutare gli studenti ad acquisire consapevolezza delle caratteristiche costruttive del proprio strumento, a comprendere il linguaggio e la scrittura musicale barocca e classica e a trovare una strada personale e credibile per l’interpretazione del repertorio antico.
Ogni anno viene individuato un argomento (negli anni scorsi, ad esempio, il Clavicembalo ben temperato, le Sonate di Scarlatti, le danze della Suite barocca) e si lavora con gli studenti per allestire un repertorio da proporre agli specialisti. Durante le Masterclass si cerca di individuare almeno un brano da eseguire sia con gli strumenti antichi, sia con la fisarmonica e il pianoforte, per poter confrontare le proposte, individuare i punti comuni e comprendere la maniera migliore di valorizzare ogni specifico strumento.
Nel corso degli anni, oltre ai laboratori organologici di Vincenzo Totaro per la fisarmonica, di Marco Brighenti per le tastiere storiche e di Luciano Del Rio per il pianoforte, hanno partecipato alle attività del Boito, tra le tante, personalità del calibro di Enrico Baiano, Deda Cristina Colonna, Emilia Fadini, Gianluca Luisi, Giorgio Pacchioni, Nicoleta Paraschivescu e Leonardo Miucci.
Il Laboratorio di quest’anno, per la volontà degli organizzatori che hanno dovuto tenere conto anche delle restrizioni dovute alla pandemia, ha un taglio particolare e avrà il suo momento centrale nella giornata del 23 aprile, quando musicisti e musicologi si incontreranno per dare inizio alla raccolta e alla catalogazione degli scritti di Emilia Fadini, recentemente scomparsa all’età di novant’anni.
Figura di riferimento nel panorama nazionale della ricerca sul repertorio antico, ma poco conosciuta a livello internazionale, Emilia Fadini ha lasciato un segno profondo nei musicisti che hanno avuto la fortuna di avvicinarla e ha affrontato, durante la sua lunghissima carriera, gli argomenti più disparati. Purtroppo, i suoi scritti non hanno avuto la diffusione che avrebbero meritato e sono sparsi in una serie di libri, riviste, manoscritti per la maggior parte poco conosciuti e poco fruibili.
L’idea di Francesco Baroni, Giorgio Dellarole e Carlo Lo Presti è stata quella di radunare alcuni dei colleghi, collaboratori e amici più stretti della Fadini per dare il via alla raccolta dei suoi scritti, che saranno pubblicati sui “Quaderni del Conservatorio Boito”. L’intenzione degli organizzatori è di raccogliere tutti i documenti più importanti, di ordinarli e di avviare poi la traduzione degli stessi in inglese.
Il primo passo sarà l’incontro del 23 aprile che inizierà in mattinata con la presentazione del lavoro di raccolta dei testi, alla quale prenderanno parte Guido Andreolli, Enrico Baiano, Francesco Baroni, Pinuccia Carrer, Giorgio Dellarole, Marco Farolfi, Carlo Lo Presti, Marco Moiraghi, Gianluca Rovelli e Lorenzo Stoppa. Si parlerà della figura della Fadini e si animerà una tavola rotonda.
Nel pomeriggio, il musicologo Marco Moiraghi presenterà i volumi conclusivi dell’edizione critica delle Sonate di Scarlatti edita da Ricordi, lavoro centrale nell’opera di Emilia Fadini, che Moiraghi sta concludendo dopo aver collaborato alla stesura degli ultimi volumi.
La giornata si concluderà con un concerto degli studenti delle classi di clavicembalo e di fisarmonica del Boito, che proporranno un programma dedicato alle Sonate di Domenico Scarlatti.
Tutte le attività saranno disponibili in streaming sui canali del Conservatorio.