Lo sviluppo del repertorio per fisarmonica nell’URSS e in Russia

Le musiche originali per fisarmonica, scritte da compositori russi, hanno avuto molto successo e le ritroviamo nei repertori degli studenti e degli artisti professionisti che si esibiscono sui palcoscenici di tutto il mondo. Le opere di Vladislav Zolotarev, Evgeny Derbenko, Vladimir Zubitsky, Albin Repnikov, Viatcheslav Tchernikov e Anatoly Kusyakov si possono ascoltare nel corso di ogni importante competizione internazionale.

Questo primo articolo della serie sui compositori russi è solo un breve escursus dello sviluppo del repertorio della fisarmonica in Unione Sovietica e Russia. La diffusione dell’armonica e della fisarmonica in Russia risale a più di 150 anni fa, ma nella prima parte del 20° secolo l’armonica, ancora, era solo uno strumento d’intrattenimento.

Dalla fine del 19° secolo alcuni musicisti cercarono di espandere il repertorio dell’armonica utilizzando brani di musica classica. Tra questi si distinsero una serie di ben noti armonicisti come Piotr Nevsky, Piotr Zhukov, Jakov e Sergey Orlansky – Titarenko. Tuttavia, il repertorio era dominato da melodie pensate per “gusti senza pretese”, non c’era una letteratura specifica per lo strumento.

Nella seconda metà del 1920 la popolarità dell’armonica e della bayan in URSS assume una connotazione molto più rilevante. Alla fine di questo decennio vengono inaugurate le prime classi di fisarmonica nelle scuole secondarie e primarie musicali a Mosca, Leningrado (San Pietroburgo), Nizhny Novgorod e in altre città dell’Unione Sovietica e sono proprio i progressi relativi alla formazione professionale, soprattutto nella musica folk, che porteranno allo sviluppo attivo del repertorio.

Nel 1935 si verifica un evento molto importante: il 22 maggio, per la prima volta nella “Academic practice” si tiene il concerto del celebre fisarmonicista Pavel Gvozdev che propone un recital in due parti sul famoso palco – Hall of Chamber Music Society di Leningrado. Il programma del concerto comprende musiche di stampo classico abbastanza sofisticate e due anni dopo, in uno dei più prestigiosi palcoscenici dell’URSS – Sala della Filarmonica di Leningrado – esegue la prima opera (importante) scritta per fisarmonica – Concerto per fisarmonica e orchestra di Pheodosiy Rubtsov, poi ripreso anche da P. Gvozdev. Questo susseguirsi di eventi ha contribuito a cambiare l’opinione dei musicisti circa le possibilità artistiche ed espressive della bayan.

Nel 1930, grazie alle performances del talentuoso fisarmonicista e compositore Ivan Panitskiy notoriamente apprezzato in virtù della sua grande passione per la musica folk, lo strumento esplora ulteriori confini ed è grazie a lui che l’incarnazione della musica popolare dell’URSS arriva sui palcoscenici di tutto il mondo.

Agli inizi degli anni ‘40 e ‘50 inizia un processo didattico/formativo incentrato sulla bayan. La grande diffusione dello strumento, sia nelle scuole che nelle sale da concerto, porta alla realizzazione dei primi lavori “originali” – Sonata h-moll (1944) e il Concerto per fisarmonica e orchestra sinfonica B-dur (1951), entrambi di Nikolay Tchaikin. Queste opere costituiscono la base del repertorio della formazione musicale superiore.

Un ruolo importante è quello svolto dall’insegnamento della musica folk nei licei dell’Unione Sovietica; nel 1948 viene inaugurato l’Istituto Statale Pedagogico Musicale da Gnesins’ (ora la Gnesin Academy di Musica in Russia) a Mosca.

Circa un decennio dopo, dal 1958, i fisarmonicisti sovietici cominciano a partecipare ai concorsi internazionali e a presentare alle grandi platee le opere frutto della genialità di alcuni bravissimi compositori. Brani originali per fisarmonica elaborati da Albin Repnikov “Capriccio – Concerto per bayan…”, il ben noto “Suite per bayan” scritto da uno dei più rispettati compositori della musica sinfonica, Alexander Kholminov , così come le nuove composizioni per bayan di Tchaikin, ad esempio Concerto Suite (1962).

Dal 1965 il repertorio si sviluppa ulteriolmente grazie alle opere del giovane compositore Vladislav Zolotarev ed è a questo punto che i musicisti russi scoprono le nuove possibilità della multi-timbrica fisarmonica a bassi sciolti; da questo momento in poi tutte le nuove composizioni hanno uno stile nuovo, inaspettato e rivoluzionario per la tradizionale bayan.

Tra i tanti autori russi, un altro musicista degno di nota, che con le sue intuizioni ha contribuito a cambiare la letteratura della fisarmonica, è Friedrich Lips.

Dal 1970, quest’ultimo, assecondato da molti altri bravissimi colleghi, si prodiga per promuovere un nuovo repertorio. La nuova generazione di compositori, costituita oramai da veri e propri professionisti, porta in dote una concezione totalmente diversa dello strumento che fa breccia anche tra gli assidui frequentatori delle più importanti sale da concerto.

Grazie all’attività di Lips a Mosca, così come quella di altri eccezionali musicisti tra i quali Viatcheslav Semionov a Rostov – sul – Don e Oleg Sharov a Leningrado (San Pietroburgo), il repertorio fisarmonicistico si arricchisce grazie all’apporto di ulteriori bravissimi autori: Gennady Banshchikov, Anatoly Kusyakov, Kirill Volkov e Alexander Zhurbin.

Alla fine degli anni 70 anche Sofia Gubaidulina volge il suo sguardo verso la fisarmonica e compone per lo stesso Lips due brani divenuti poi celebri: “De Profundis” e “Et Expecto“. Sarà poi la volta di altri compositori come Sergei Berinsky, Edison Denisov che, utilizzando un linguaggio marcatamente contemporaneo, scriveranno musiche per fisarmonica in differenti stili. I compositori moderni, quelli più preparati e avanguardisti hanno dato la possibilità di sviluppare gli studi nella dodecafonia, nella tecnica seriale, nella musica aleatoria, inventando una nuova tavolozza timbrica e delle nuove sonorità e cluster.

L’inizio del rinnovamento della musica per fisarmonica in Russia e il primo passo verso uno stile contemporaneo, arriva con la pubblicazione della “Sonata N. 3” di Vladislav Zolotarev (1974); questo brano è diventato una delle composizioni più eseguite.

Nei prossimi articoli vorrei parlarvi degli autori contemporanei russi che hanno strutturato le loro opere proprio per bayan; nomi importanti dell’universo fisarmonicistico quali Sofia Gubaidulina, Sergey Berinsky, Viatcheslav Semionov, Efrem Podgaits e cercherò di fare una panoramica sullo stato attuale della fisarmonica e della letteratura moderna nel mio paese. Focalizzerò l’attenzione proprio su questi musicisti in quanto, a mio modo di vedere, rappresentano il fiore all’occhiello nelle diverse tendenze dell’arte fisarmonicistica e sono proprio loro che, con le loro opere, determinano il corso del repertorio di questo bellissimo strumento nel XXI secolo in Russia.

Yulia Amerikova
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