“Lei dirige in frac?”

Elke Mascha Blankenburg, “Le direttrici d’orchestra nel mondo”

Ogni saggio – forse ogni libro, anche i romanzi – offre diversi piani di lettura. La fiction, prevalentemente, li cela e sta alla capacità e alla volontà di approfondimento del lettore saperli riconoscere. Nei trattati la cosa è più manifesta e al lettore spetta la scelta di prediligerne uno (o più) sugli altri, a seconda dei propri interessi e delle proprie inclinazioni. Il testo di Elke Mascha Blankenburg, Le direttrici d’orchestra nel mondo. Una galleria di ritratti da Marin Alsop a Xian Zhang, proposto per la prima volta in italiano dall’editore Zecchini a distanza di vent’anni dalla sua prima edizione tedesca (e aggiornato da Flavia Gallo, Edmondo Grassi, Eliana Quattrocchi e dalla curatrice, Milena Gammaitoni), mette il fruitore nell’imbarazzo della scelta perché tanti – e tanto egualmente importanti e utili – sono i piani di lettura che offre.

Il primo è, naturalmente, quello a cui fanno chiaro riferimento il titolo e, soprattutto, il sottotitolo del libro: la galleria di ritratti delle direttrici d’orchestra. Anche il più appassionato ascoltatore di musica colta e il più ossessivo cultore di storie delle musica resteranno sorpresi di fronte a un così ricco elenco di direttrici d’orchestra: novantacinque nomi, novantacinque donne, in un arco temporale (riferito alla data di nascita) che va dal 1848 di Josephine Weinlich al 1997 di Negin Khpalwak. Temo che questa lista lascerà a bocca aperta anche gli esperti di storia della musica e, financo, quelli della direzione d’orchestra. Qualcuno, chissà?, ne sarà anche indispettito, non ritenendo – pregiudizialmente – la gran parte delle musiciste citate all’altezza del ruolo. Stimolato e incuriosito dalla lettura del libro, sono andato a rovistare tra gli scaffali della mia “piccola” biblioteca musicale e ne ho estratto un paio di volumi sul tema. Il primo è Breve storia della direzione d’orchestra. Ieri, oggi… e domani? di Aldo Ceccato (Pendragon, 2018). Nelle circa trecento pagine di testo non si fa cenno alcuno ad alcuna direttrice. E non si può certo dire che Ceccato, straordinario direttore, non sia un esperto della materia. Il secondo libro “pescato” è quello del musicologo Michelangelo Zurletti, La direzione d’orchestra. Grandi direttori di ieri e di oggi (Ricordi/Giunti Martello, 1985). Trecentocinquantuno pagine senza neppure un nome femminile. Certo, non si tratta di una ricerca di largo respiro, due su un numero imprecisato di libri dedicati all’argomento non hanno alcuna valenza scientifica, ma credo che siano indicativi, soprattutto considerando l’autorevolezza dei loro autori, di un certo “clima”. Un clima – ecco il secondo piano di lettura – accuratamente esposto dall’autrice e potenziato dalla curatrice dell’edizione italiana. Basterebbero alcune note autobiografiche di Elke Mascha Blankenburg per farsene più che un’idea. Nell’introduzione, l’autrice racconta una propria esperienza dell’estate del 1973, quando, trentenne, s’iscrisse a un corso di perfezionamento del direttore Hans Swarowsky, che, ogni mattina, introduceva le proprie lezioni con un “Buongiorno, signori” e con una serie di battute tanto volgari quanto sessiste. A ciò seguì, com’è facile immaginare, una sequenza di ostacoli innalzati nel tentativo di dissuaderla dal proprio intento e di allontanarla dal corso. Solamente un esempio sui tanti riportati nell’introduzione e nel breve saggio di Milena Gammaitoni in cui si traccia una storia della direzione femminile (il terzo piano di lettura) a partire dalla civiltà sumera a oggi e passando per quella giudaica (Miriam, descritta nella Bibbia come cantante, danzatrice e direttrice di un coro femminile), islamica (prima della morte di Maometto), cristiana occidentale medievale (Hildegard von Bingen), rinascimentale, barocca e via dicendo. Da sociologa qual è, Gammaitoni fornisce al lettore (e li analizza, naturalmente) numerosi, preziosi dati per comprendere il fenomeno (il quarto piano di lettura): dati relativi alla distribuzione geografica delle direttrici, per esempio; o – ampliando (senza mai andare fuori tema) la sfera della materia trattata, al numero delle vie e delle piazze intitolate a donne. Tra queste, poi, in Italia, solamente due strade (per di più periferiche), entrambe a Livorno, portano il nome di direttrici d’orchestra, mentre alle compositrici Roma dedica qualche sentiero all’interno di Villa Pamphilj. Altro dato interessante riportato da Milena Gammaitoni è quello sulle colpevoli imprecisioni di tanti giornalisti e critici musicali, che, rigonfi di pregiudizi, ogni volta che vedono, loro malgrado, una donna sul podio scrivono, immancabilmente quanto erroneamente, che si tratta della “prima volta” per quel determinato teatro o festival, dimostrando, così, la propria ignoranza circa la storia dell’uno o dell’altro, e sottolineando, anziché gli eventuali meriti o demeriti della direttrice, i dettagli dell’abito indossato, il taglio dei capelli e l’altezza dei tacchi .

Nel suo saggio, Gammaitoni traccia anche una sintetica biografia di Blankenburg e riporta un’intervista che lei stessa le fece (il quinto piano di lettura). Così come trascrive anche alcuni passaggi di quella a Nicoletta Conti, direttrice divenuta assistente di Leonard Bernstein (un uomo senza pregiudizi sessisti, cosa che non ci stupisce affatto conoscendone le vicende artistiche, politiche e umane) che alla domanda “Lei dirige in frac?” risponde: “ No […] Non credo che occorra ‘travestirsi’ da uomo per dirigere un’orchestra”.

Quello di Elke Mascha Blankenburg è un libro da leggersi tutto d’un fiato senza, però, poi, riporlo su uno scaffale. Per quel che mi riguarda, lo terrò a portata di mano per poterlo consultare ogni qual volta che avrò bisogno di una fonte così ricca di informazioni utili a documentarmi su una parte tanto importante, quanto trascurata, della storia della musica.

 

Elke Mascha Blankenburg, Le direttrici d’orchestra nel mondo. Una galleria di ritratti da Marin Alsop a Xian Zhang

A cura di Milena Gammaitoni

Editore: Zecchini, Varese

Anno di edizione: 2023

Pagine: 328, bross., € 33,00

 

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Foto: Elke Mascha Blankenburg and Milena Gammaitoni, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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