L’idea di Parigi 1914-1918. Musica e musicisti durante la guerra, che l’editore Zecchini ha mandato in libreria lo scorso settembre, nasce dal desiderio di Flavio Testi (compositore e musicologo, 1923-2014) di dare seguito ad un proprio libro del 2003, dedicato allo stessa tema, ma nel periodo compreso il 1900 e il 1914. Ricerche documentali, appunti, annotazioni e alcune pagine più che abbozzate non trovarono, però, lo sperato compimento a causa della morte dell’autore.
La Parigi – e l’Europa intera – di quegli anni trasuda dramma a piè sospinto: i morti in battaglia, naturalmente, i traumi fisici e psicologici dei sopravvissuti, certamente. Ma, restringendo il campo alla musica, anche gli artisti arruolati nelle file dell’esercito o in amletico dubbio circa la partecipazione diretta agli eventi bellici; il pubblico più avvezzo all’ascolto dei canti patriottici che a quello delle opere di Debussy o di Ravel.
Alcuni passaggi del racconto di quella Parigi sembrano evocare l’attuale spettro della pandemia, pur “senza voler fare paragoni impropri, insensati o esagerati”, come precisa la stessa Camilla Testi nella “Premessa”. Eppure, chiudono tanti editori musicali, chiudono le sale da concerto, chiudono le testate giornalistiche specializzate, restano senza lavoro compositori ed esecutori, scenografi e costumisti, “mentre i partiti sottoscrivono l’union sacrée, o tregua politica […]”.
In conclusione, chi è il/la protagonista di questo racconto? Me lo sono chiesto più volte durante la lettura e mi sono dato questa risposta: la follia umana della guerra. Ma, in ogni drammaturgia che si rispetti, ogni protagonista ha il proprio antagonista. In questo caso tutti quei musicisti, quegli artisti, che, mentre “cadevano le bombe” lavoravano nell’ombra affinché germogliassero “fermenti destinati a svilupparsi in seguito”.
Flavio Testi è stato compositore di musica sinfonica, sinfonico-corale, cameristica e, soprattutto, teatrale. Traduttore di libretti d’opera, è stato, inoltre, autore di numerosi saggi di musicologia.
Camilla Testi è giornalista freelance e traduttrice dal francese. A Parigi, nel 1994, ha conseguito una maîtrise in Lettere moderne alla Sorbonne. Appassionata di musica, da bambina iniziò lo studio del violino presso il Conservatorio di Milano. Da tempo, si occupa degli archivi di famiglia, comprendenti le carte e i libri appartenuti al padre Flavio e al nonno materno, Enrico Piceni, critico d’arte e teatrale, collezionista, traduttore, capoufficio stampa della Mondadori. Nel 2018, ha pubblicato Flavio Testi, un compositore nel Novecento. Musica, teatro, incontri (Angelo Pontecorboli editore), anche nell’intento di ripercorrere da una prospettiva inconsueta la musica italiana del secondo Novecento.
Flavio Testi, Camilla Testi, Parigi 1914-1918. Musica e musicisti durante la guerra
Editore: Zecchini, Varese
Anno di edizione: 2021
Pagine: 178, , ill., rilegato € 27,00