Forte del legame con la tradizione popolare inglese e al contempo spinte verso l’innovazione novecentesca, secondo lo stile tutto personale di Britten, le Folk Songs recuperano quella dolcezza di melodia e quel legame forte che unisce parola e musica, segni distintivi di queste “piccole opere d’arte”. Così il compositore inglese scrive, nel 1941, sul periodico americano “Modern Music”: “L’attrazione principale delle canzoni popolari inglesi sono la dolcezza delle melodie, la stretta connessione tra la parola e la musica, e il fascino calmo e tranquillo dell’atmosfera… Le canzoni popolari sono piccole opere d’arte concise e finite”.
Britten inizia a interessarsi alle canzoni popolari, e agli arrangiamenti di queste, negli Stati Uniti, dove era arrivato nel 1939. Duplice la ragione: da una parte la nostalgia per la sua terra, dall’altra un’esigenza più pratica, ovvero creare un repertorio da concerto per se stesso, nella veste di pianista, e per Peter Pears, tenore e suo compagno di vita, che l’aveva seguito in America. Una volta rientrati in Inghilterra nel ’42, le Songs entrano stabilmente nel repertorio dei due musicisti, e dalla pubblicazione del primo volume nel ’43, che anticipa di un paio di anni il successo del Peter Grimes, l’arrangiamento di Folk Songs sarà per Britten una costante della propria produzione, che curerà con passione per tutto l’arco della vita. Vi ritroviamo canzoni popolari dall’Irlanda, dal Galles, dalla Scozia, dal Somerset e dal Suffolk; non manca l’attenzione per i canti popolari francesi, cui è dedicata la seconda raccolta e l’omaggio al poeta e musicista irlandese Thomas Moore (1779-1852), di cui Britten arrangia nel quarto volume alcune liriche dell’Irish Melodies.
Britten, Complete Folk Songs for voice and piano”
Mark Milhofer tenor
Marco Scolastra piano
Etichetta discografica: Brilliant Classics
Anno produzione: 2021