Due stati d’animo contrastanti, gioia e mestizia, manifestati con sensibilità comunicativa e trasporto emotivo, il tutto impreziosito da una padronanza strumentale di pregevole fattura. Made in Black è il nuovo capitolo discografico, in “Solo”, partorito dal talentuoso fisarmonicista e compositore francese Ludovic Beier. L’album è formato da dieci composizioni originali scaturite dal rutilante estro del musicista transalpino più un affettuoso omaggio a Ludwig van Beethoven attraverso un’accattivante (ri)lettura in chiave jazzistica dell’Inno alla Gioia. Fisarmonicista dotato di tecnica sopraffina, fluidità di fraseggio, spiccato senso melodico ed eleganza interpretativa, Ludovic Beier nasce nel 1978 ad Auvers-sur-Oise (Francia). Eredita la passione per la fisarmonica da suo padre, ritenendosi fortunato di appartenere a una famiglia di musicisti. Cresce musicalmente studiando e approfondendo la tradizione francese del suo strumento per poi dedicarsi al jazz in giovane età. Già a ventiquattro anni, grazie al suo fulgido talento, condivide i palchi di tutto il mondo insieme a svariati jazzisti di statura internazionale, fra cui Angelo Debarre, Dorado Schmitt, Martin Taylor, Stochelo Rosenberg, Paquito D’Rivera, James Carter, oltre a essere particolarmente apprezzato da uno fra i più grandi chitarristi jazz viventi: George Benson. Nel 2006, a proposito di straordinarie collaborazioni, si esibisce alla “Carnegie Hall” di New York con Toots Thielemans, Herbie Hancock e Ivan Lins. Oltre ovviamente alla Francia, le sue inestimabili qualità artistiche sono riconosciute soprattutto negli Stati Uniti, Canada, Italia e Giappone. In ambito discografico, tra produzioni che lo vedono coinvolto in qualità di leader e pubblicazioni nelle quali figura da sideman, è presente in circa venti dischi. Made in Black, per l’appunto, è la sua nuova creatura discografica a suo nome. Il mood di Preludio lascia con il fiato sospeso. Qui, dal playing di Ludovic Beier, emerge il suo background proveniente dalla musica colta, in particolar modo nelle misure iniziali. Con Swing Ready, invece, composizione vivace e spassosa, Beier spicca per il suo incedere swingante, accentuato anche dall’utilizzo del Walking Bass, in un brano dove il fisarmonicista francese brilla per la sua padronanza strumentale e per l’agilità del fraseggio. In Summer Winds, Ludovic Beier dà vita a intarsi armonici raffinati, particolarmente interessanti. In questo brano il suo eloquio è denso di lirismo, cantabilità e senso melodico, arricchito da ammalianti nuances bluesy. Made in Black, composizione eponima, segnatamente nelle prime battute, si caratterizza per alcuni preziosismi armonici e progressioni degni di nota, brano in cui Beier si segnala inoltre quando snocciola scorribande cromatiche di forte impatto. El Cartel è un pezzo che emana calore umano, interpretato dal fisarmonicista con toccante spirito narrativo e descrittivo, nonché con un tocco giottesco. In Some Sweet Years, Ludovic Beier costruisce un discorso improvvisativo assai coinvolgente, intriso di intercalari bluesy. Swing to Do, già dall’attacco, colpisce per l’impatto ritmico. Il fisarmonicista, fra progressioni cromatiche e blue notes, mette in luce la sua genuina e policroma musicalità. Il fascinoso Mid-Tempo Just One for Burt evidenzia l’ottimo timing di Ludovic Beier, sia nello sviluppo del solo che nel comping. La Luz del Dia infonde una sensazione di distensione, brano in cui il fisarmonicista si esprime con un playing romantico, essenziale, generoso, pregno di calore e colore. In Bossa Manouche, composizione che rappresenta una sorta di trait d’union tra la cultura brasiliana e quella gitana, come indica lo stesso titolo, l’autore del CD cesella dinamiche curate con gusto e sensibilità espressiva. Made in Black, seppur come esemplificato nel titolo possa sembrare un vero e proprio omaggio alla musica afroamericana, in questo caso specifico al jazz, è un disco in cui grazie all’eclettismo stilistico e compositivo di Ludovic Beier confluiscono echi e atmosfere che giungono da diversi mondi musicali, a testimonianza del multiculturalismo musicale che il fisarmonicista transalpino intende divulgare tramite le sue composizioni originali volte a descrivere percezioni emozionali differenti.
(Foto di David Laloue)
Ludovic Beier, Made in Black
Etichetta discografica: Absilone
Anno produzione: 2021
ACQUISTA L’ALBUM
GUARDA IL VIDEO