Fabrizio Basso Quartet, WE4
Etichetta discografica: Warner Music Italy
Anno produzione: 2020
di Stefano Dentice
Telepatico interplay, feeling, intensa energia comunicativa e, soprattutto, un incendiario swing, danno vita a WE4, nuovo capitolo discografico firmato Fabrizio Bosso Quartet, spumeggiante quartetto formato da Fabrizio Bosso (tromba ed elettronica), Julian Oliver Mazzariello (pianoforte), Jacopo Ferrazza (contrabbasso) e Nicola Angelucci (batteria). Dieci i brani che costituiscono la tracklist: WE4 (Fabrizio Bosso-Julian Oliver Mazzariello-Jacopo Ferrazza-Nicola Angelucci), Estudio Misterioso (Lilu Aguiar), Bakarak (Jacopo Ferrazza), One Humanity (Bosso-Mazzariello), Dreams Come True (Fabrizio Bosso), Control Freak (Nicola Angelucci), The Way We See (Fabrizio Bosso-Julian Oliver Mazzariello-Jacopo Ferrazza-Nicola Angelucci), For Heaven’s Sake (Sherman Edwards, Don Meyer, Elise Bretton), Happy Stroll (Fabrizio Bosso) e Friday Blues (Fabrizio Bosso). Il mood di Bakarakè particolarmente accattivante. Bosso, nello specifico su un incandescente up-tempo brillantemente scandito dal trio Mazzariello-Ferrazza-Angelucci, cesella un eloquio adrenalinico, torrenziale, come nel suo stile, snocciolando un fraseggio serrato, da cardiopalma. In One Humanity il climax è ipnotico, surreale, misterioso, quasi inquietante. Qui Fabrizio Bosso sveste i panni del trombettista virtuoso e funambolico conosciuto nell’immaginario collettivo di tutti i jazzofili, per intessere un’elocuzione più parca, sobria, dal palpabile trasporto emotivo. Friday Blues è una composizione suadente, ammiccante, assai godibile. Il solo di Mazzariello è inebriante, raffinato, pregno di maliardi intercalari bluesy. Partorito nel segno del modern mainstream, in cui non mancano delle colorazioni che occhieggiano al contemporary jazz, WE4 è un album nel quale è viva e presente l’inesauribile fonte di ispirazione della tradizione jazzistica, manifestata attraverso un’enciclopedica conoscenza del linguaggio, della pronuncia, della grammatica e del dizionario del jazz. Ma oltre a tutto ciò, WE4 brilla anche per la pulizia di esecuzione dei quattro protagonisti e per una comunicatività coinvolgente, scientemente scevra di pleonastici orpelli.
(Foto di Roberto Cifarelli)
GUARDA IL VIDEO