Come si può leggere nella quarta di copertina, gli autori hanno messo a punto “un nuovo e singolare approccio metodologico… caratterizzato da una dimensione partecipativa e dialogica e da una componente interdisciplinare”.
Il libro è costituito da “un saggio in forma di dialogo” al quale sono allegati “due CD complementari, con la soundscape composition della festa e la documentazione delle pratiche musicali nel contesto della tradizione accetturese”. Inoltre comprende “un corposo apparato fotografico, tratto dalla pluriennale esperienza sul terreno – combinata con la riflessione teorica – di Stefano Vaja e dal lavoro di Lorenzo Ferrarini, cui si aggiunge l’illuminante testo di Ferdinando Mirizzi sul Maggio negli studi demoantropologici, a cominciare da quelli di Giovanni Battista Bronzini”.