Le recensioni di S&M: Ensemble – Maurizio Brunod Ensemble with Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Trovesi

ENSEMBLE

Maurizio Brunod Ensemble with Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Trovesi

Etichetta discografica: Caligola Records

Anno produzione: 2020

di Stefano Dentice

 

Una maliarda commistione di temi rarefatti ed evocativi, scenari sonori tensivi e ipnotici ed elogiabile ricerca stilistica volta al raggiungimento di una propria identità comunicativa. È così che nasce Ensemble, nuova opera discografica firmata Maurizio Brunod Ensemble with Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Trovesi, interessantissima formazione costituita da Maurizio Brunod (chitarre ed elettronica), Emanuele Sartoris (pianoforte) e Marco Bellafiore (contrabbasso), trio al quale, da ospiti, si aggiungono due pezzi da novanta del jazz italiano come Daniele Di Bonaventura (bandoneon in Stinko Tango, Didime, Bad Epoque e Tutankamon) e Gianluigi Trovesi (clarinetto e sax alto in Urban Squad e Neve). I dieci brani originali che figurano nel CD sono frutto della feracità compositiva di Brunod. L’incalzante riff di Urban Squad è assai accattivante. L’eloquio di Sartoris è icastico, ma pregno di sobria espressività. Trovesi (al sax alto) e Brunod dialogano fittamente tra frasi sguscianti e guizzi cromatici. Il mood di Bad Epoque è struggente, avvolto in un senso di mestizia. Qui il solo di Daniele Di Bonaventura è celestiale, causativo, come se ci si trovasse dinanzi a un dipinto impressionista da ammirare lungamente. Tutankamon colpisce di primo acchito (soprattutto) per la passionalità interpretativa. Brunod si esprime attraverso un discorso improvvisativo denso di fervore comunicativo. L’elocuzione di Di Bonaventura è profonda, calorosa, locupletata da una savia gestione della dinamica. Ensemble, album nel quale confluiscono musica mediterranea, contemporary jazz e incursioni avanguardistiche, rappresenta una sorta di ritratto che esalta la lodevole e colta musicalità dei cinque protagonisti. Un disco da cui affiora una contagiosa carica emozionale, figlia di una sensibilità d’animo che, irrefutabilmente, lascio il segno.

 

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