Le recensioni di S&M: Mister Puccini in Jazz – Cinzia Tedesco

MISTER PUCCINI IN JAZZ

Cinzia Tedesco

Etichetta discografica: Sony Music

Anno produzione: 2019

di Stefano Dentice

 

Alcuni sedicenti (pseudo)cultori della buona e vera musica sostengono, spesso e volentieri, l’erronea e risibile tesi secondo cui classica e jazz sarebbero due generi totalmente agli antipodi. Nulla di più falso, visto e considerato che, da sempre, esiste un continuum fra essi come la storia insegna. Partendo (anche) da questo presupposto ecco Mister Puccini in Jazz, nuova opera discografica autografata dalla raffinata cantante Cinzia Tedesco, accompagnata dalla “Puccini Festival Orchestra” diretta dal M° Jacopo Sipari di Pescasseroli, dalla valente sezione ritmica formata da Stefano Sabatini (pianoforte), Luca Pirozzi (contrabbasso), Pietro Iodice (batteria) e dalla presenza di sei formidabili ospiti del calibro di Flavio Boltro (tromba in Che gelida manina), Javier Girotto (sax soprano in E lucevan le stelle), Antonello Salis (fisarmonica in Vissi d’arte, vissi d’amore), Stefano Di Battista (sax soprano in Se come voi piccina io fossi), Pino Jodice (pianoforte in Un bel dì vedremo e composizione/arrangiamento archi) e Roberto Guarino (chitarra in E lucevan le stelle-Reprise). La tracklist consta di undici capolavori firmati dall’immenso  Giacomo Puccini: Che gelida manina (La Bohème), In quelle trine morbide (Manon Lescaut), Quando me n’ vo (La Bohème), E lucevan le stelle (Tosca), Che il bel sogno di Doretta (La Rondine), Coro muto/Tonight (testo di Cinzia Tedesco), Vissi d’arte, vissi d’amore (Tosca), Se come voi piccina io fossi (Le Villi), Un bel dì vedremo (Madama Butterfly), Recondita armonia (Tosca), E lucevan le stelle-Reprise (Tosca). L’ammaliante andamento beguine di E lucevan le stelle (Tosca) conquista all’istante. La cantante interpreta il brano con appassionante levità comunicativa e ammirevole gestione timbrica e della dinamica, per poi snocciolare un magnetico scat. L’eloquio di Girotto è colmo di ardore espressivo, locupletato da incursioni nel registro acuto che aumentano i decibel emozionali. In Vissi d’arte, vissi d’amore (Tosca) Antonello Salis sviscera un solo pregno di fervore, ornato da un’abbacinante musicalità. Se come voi piccina io fossi (Le Villi) esalta ancora una volta l’eleganza timbrica e interpretativa di Cinzia Tedesco. Il discorso improvvisativo di Stefano Di Battista è intenso, emana calore, arricchito da inebrianti portamenti. Mister Puccini in Jazz è una sopraffina (ri)lettura, anche grazie agli ottimi arrangiamenti siglati da Stefano Sabatini (eccezion fatta per Un bel dì vedremo), di un repertorio rinfrescato ad hoc attraverso un linguaggio moderno, soprattutto dal punto di vista armonico, ritmico e del suono. Un’inclita dimostrazione di come musica classica e jazz possano dar vita a un sapido mélange senza gridare allo scandalo.

 

(Foto di Imma Brigante)

 

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