I dischi di S&M: Oriente – Giovanni Scasciamacchia (recensione)

ORIENTE

Giovanni Scasciamacchia

Etichetta discografica: ABEAT Records

Anno produzione: 2019

di Stefano Dentice

 

Un’ode allo spirito e al mood della tradizione afroamericana, un inno allo swing, il tutto adornato da accentuate e sgargianti colorazioni latin jazz. Oriente è la nuova fatica discografica partorita dal talentuoso batterista Giovanni Scasciamacchia, qui accompagnato da tre strepitosi partner come Daniele Scannapieco (sax soprano e sax tenore), Dado Moroni (pianoforte) e Paolo Benedettini (contrabbasso). La tracklist prevede dieci brani originali figli della feconda vena compositiva di Scasciamacchia, eccezion fatta per Easy Living (Ralph Rainger – Leo Robin). Remembering Art Blakey è un chiaro e caloroso tributo all’immenso batterista hard-bop statunitense, costruito su godibili capovolgimenti ritmici da latin a swing. Qui Dado Moroni, orgoglio del jazz nazionale nel mondo, intesse un eloquio architettato su una lodevole pulizia e agilità di fraseggio, espresso attraverso il “jazzese”, lingua che lui padroneggia con saviezza, acume ed enciclopedica conoscenza del dizionario e della grammatica di questo genere. Il solo di Scannapieco (al sax tenore) è intriso di verace musicalità ed energia comunicativa, brillantemente supportato dal puntuale e assai efficace comping cesellato dal trio Moroni–Benedettini-Scasciamacchia. Il climax del jazz-samba Latin è brioso, accattivante. L’elocuzione del pianista è diamantina, a tratti percussiva, estremamente fluida, locupletata da un totale dominio degli ottantotto tasti ai quali Moroni dà del tu. Il sassofonista (al sassofono tenore) dà vita a un discorso improvvisativo carico di nerbo e fervore espressivo. Scasciamacchia, sul son montuno del pianista, tesse un assolo molto incisivo e coinvolgente. Oriente è un album dal quale emerge il profondo rispetto di Scasciamacchia e dei suoi tre eccezionali compagni di viaggio per i preziosissimi insegnamenti e per gli imprescindibili valori appartenenti alla tradizione jazzistica, ai quali i quattro protagonisti sono visceralmente legati da un amore incondizionato che si manifesta attraverso ogni singola nota.

 

(Foto di Rocco Crudele)

 

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