Il Jazz, oggi connotato come musica d’ascolto, ebbe davvero il suo sviluppo, generando interesse fra il popolo americano come musica da ballo. Gli anni erano successivi al 1930 e questi ritmi così nuovi, stimolarono fra gli americani una vera e propria frenesia del ballo seguendo le note molto ritmate del Jazz. Le band, in quel periodo, raggiungevano grande successo. Ne sorsero tantissime e tutte raggiunsero in breve grande notorietà. I dischi di musica jazz eseguita dalle band, proliferavano e le sale da ballo erano sempre gremite, grazie al senso del ritmo degli americani che da sempre hanno sempre apprezzato la musica popolare da ballo. Infatti, negli anni successivi, quando il fenomeno jazz ballato si affievolì, i musicisti dell’epoca hanno sempre tenuto in grande considerazione il tipo di musica ritmata vocata maggiormente al ballo. Questo tipo di musica, conservando esponenzialmente elevata posizione nella considerazione dei generi musicali, rimase destinata a rappresentare musica eseguita e composta da neri. Chi non ricorda Louis Armstrong, Sidney Bechet, Duke Ellington, annoverati fra i grandi del jazz. Anche donne come Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan ebbero grande spazio nel jazz dei primi anni, grandi talenti al limite della genialità. Questo fenomeno, se assottigliò l’interesse dei musicisti bianchi, consentì all’estro di popolazioni afro americane di custodire nelle composizioni jazz, il diverso spirito di concezione della musica che ha sempre caratterizzato l’origine di quei popoli, lasciando accesso quasi esclusivo a strumenti e note che si distanziavano dal genere musicale occidentale. Successivamente, contaminazioni bianche produssero altra musica di ottima qualità. Questo non vuole certamente dire che i musicisti bianchi americani non avessero le qualità per eguagliare i loro colleghi. Bix Beiderbecke, di origine tedesca, in poco tempo divenne la leggenda del jazz bianco. Imparò da autodidatta a suonare la cornetta. Morì a soli ventotto anni schiavo dall’acool. Oltre Bix pochi musicisti occidentali negli anni si sono cimentati con la musica jazz pur avendo creato composizioni di pregio, spesso si sono allontanati dallo spirito esclusivo che ha generato il jazz. La differenza è innegabile. Molti ancora sono vivi nella memoria di ognuno, sarebbe lungo nominarli tutti, ma vi assicuro che ancora per lungo tempo la genialità e la passione di questi straordinari musicisti terranno banco nella musica di tutti i tempi. L’origine del significato della parola “jazz”, com’è sempre accaduto per ogni genere musicale, è davvero incerta. Molti hanno attribuito significati a volte probabili, altri suggestivi. Fra questi jass, derivante dalla lingua francese, significando forte rumore o secondo il parere di altri non sarebbe altro che il rumore dei piatti della batteria quando sono percossi.
Nasce in America negli anni ’30 un nuovo genere da ballo: il jazz
“Il jazz è l’unica musica in cui la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma in modo sempre diverso”.
Ornette Coleman (sassofonista-compositore statunitense)