Per chi invece vuole spingersi un po’ oltre, segnaliamo “Hustlers Convention”, il documentario sul disco del 1973 scritto da Jalal Nuriddin, membro fondatore dei Last Poets, gruppo di poeti e musicisti nato negli anni sessanta e impegnato nella rivendicazione dei diritti civili degli afro-americani. Come gli amanti del genere sanno, la maggior parte dei testi trattano di droga, emarginazione, gioco d’azzardo e, in generale, di cosa significhi vivere in un ghetto (condizione che rispecchiava quella dei neri d’America in quegli anni).
Per concludere, ciò che apprezzeranno di più i lettori di queste pagine sarà sicuramente “The 78 Project”, un documentario, ma soprattutto un esperimento che vede alcuni giovani ricercatori (Alex Steyermark e Lavinia Jones Wright) ripercorrere molti dei luoghi raggiunti da Alan Lomax durante le sue ricerche negli Stati Uniti e registrare i musicisti contemporanei con le attrezzature degli anni trenta. Il risultato è molto convincente, nella misura in cui ci da la possibilità di osservare un confronto insolito tra musicisti e tecnologia, ma anche perché, oltre a riconnettere l’esperienza di Lomax con la nostra contemporaneità, “scova” musica e artisti interessanti, altrimenti difficili da ascoltare.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=00qJFGopmBY#t=327[/youtube]