Il progetto nasce dall’amore del batterista romano (nella foto di Marco D’Amico) per il jazz metà anni ’50, imbevuto di swing vertiginoso e basato sulla coralità impreziosita da fenomenali slanci solistici. Manne è stato senz’altro uno dei batteristi più eclettici della storia del jazz; ha suonato sia per formazioni ridotte che per ensemble più numerosi: passando dall’orchestra di Stan Kenton, ai Beach Boys, da Frank Zappa a Ornette Coleman fino al trio di Bill Evans, spaziando quindi tra molteplici modi di fare jazz, da un tipo di soluzione sinfonica fino all’avanguardia vera e propria.
“E’ stato senza dubbio uno dei batteristi nella storia del jazz con più swing. Aveva un fraseggio unico e riusciva ad unire abilità tecnica ad una eleganza stilistica fuori dal comune” afferma Gatto, che ha affidato il suo lavoro di trascrizione (non esistono spartiti dei brani proposti) a musicisti capaci di calarsi con precisione assoluta in un gioco di squadra millimetrico, ricreando fedelmente quel sound, ma anche, e soprattutto, personalizzando con interventi di ottima incisività un set che concede pochissimo ai momenti di pausa e che lascia il segno.
A completare la band, Luca Mannutza (piano e tastiere), Max Ionata (sax), Marco Tamburini (tromba) e Giuseppe Bassi (contrabbasso).
Il risultato è una musica poderosa, dalla grana artistica importante, non solo un semplice tributo o un operazione nostalgica, ma piuttosto un’occasione per continuare a tenere vivo lo spirito del jazz più puro, ricco di swing e pathos.
LE DATE:
giovedì 16 febbraio – Baluardo della Cittadella, Modena
venerdì 17 febbraio – Veneto Jazz – Teatro Giardino, S. Giorgio delle Pertiche (PD)
sabato 18 febbraio – Unisono Jazz Club, Feltre
domenica 19 febbraio – Blue Note, Milano
giovedì 23 febbraio – Jazz alle Torri – Le Torri dell’Acqua, Budrio (Bologna)
venerdi 24 febbraio – Jazz on live – Brescia
sabato 25 febbraio – Teatro Sociale, Rovigo