Cultura e lavoro per aprire la mente
Gli chiedo subito se abbia voglia di introdurmi al suo lavoro. D’impatto, crede che ci vorranno pochi minuti, invece l’intervista durerà un paio d’ore. “Sto dirigendo un’azienda sorta nel 1906”, inizia, “era partita con una piccola ditta artigianale di calzature e, successivamente, visto che a Castelfidardo la produzione era orientata verso lo strumento musicale, si è specializzata nel settore. Io l’ho ‘presa’ nel 1967. Prima era condotta da mio nonno, da mio padre e da mio fratello”.
Gli chiedo chi fu a capire che era il momento di cambiare: dal negozio di calzature agli accessori per strumenti musicali. “È stato mio padre. Mio padre, nell’immediato dopoguerra, nel ’46, si è staccato dai cugini, ché l’azienda era dei fratelli Bugiolacchi; si è messo in proprio e lì ha capito che poteva sbarcare il lunario”. E ci ha visto bene… “Sì, perché poi lui e mio fratello – eh anche lui aveva il pallino del cambiare un po’ le cose – sono riusciti, con le amicizie di molti rivenditori di strumenti musicali e anche dei nostri prodotti, a contattare il vero mondo della musica. Per esempio, i nostri prodotti sono stati acquistati da grandi musicisti. Non so… i Beatles c’avevano le cinghie a tre cinte, Jimi Hendrix le cinte per chitarra su suo disegno” ricorda. L’azienda resiste malgrado la concorrenza e, cosa più importante, continua ad attrarre acquirenti che apprezzano la manifattura del pellame e l’intero carattere artigianale espresso dal piccolo laboratorio dietro la bottega.
Una vita piena, per la musica, senz’altro, sebbene Beniamino Bugiolacchi nasca perito agrario e frequenti il Centro sperimentale di cinematografia a Roma per poter fondare, nella sua città, un circolo di cinema e realizzare qualche film. Guardando i suoi genitori lavorare tutto il giorno, però, inizia a seguire e a conoscere tutta la filiera di produzione, rilevando, poi, l’azienda. “Il lavoro porta anche ad un’apertura mentale non indifferente e si cerca di trasmetterlo. Mia figlia, dal primo gennaio, ha preso le redini dell’azienda, perciò ci sono riuscito ed è una discreta soddisfazione” riprende fiero. Racconta anche il periodo passato in politica: “Per dieci anni, ho collaborato come amministratore qui a Castelfidardo, poi ho collaborato moltissimo sia con Regione Marche, sia con l’Istituto per il Commercio con l’Estero e con la Camera di Commercio di Ancona, con il compito dell’internazionalizzazione; cose che mi hanno dato l’opportunità di visitare un po’ tutto il mondo, partecipando a fiere, organizzando eventi, sempre nell’ambito dello strumento musicale”.
Non è facile immaginare Beniamino Bugiolacchi in pensione, magari mentre sfoglia la sua collezione di cartoline dei teatri. Infatti, mi dice prima di congedarci, “ho tante cose, tante idee in testa, quelle ci sono sempre anche se ultimamente ho dovuto un po’ abbandonare per motivi di salute, però ancora vado avanti, io guardo sempre al futuro, indietro ci guardo poco”.