Nell’immaginario collettivo, quando si pensa alla musica popolare, segnatamente al folk italiano, si crede di affrontare un genere artisticamente retrivo, uno stile che non ha mai subìto un processo di evoluzione come invece succede abitualmente per tutti gli altri generi musicali. In realtà, se apparentemente potrebbe sembrare un assioma apodittico, non è sempre così. A dimostrare il contrario, infatti, è il talentuoso fisarmonicista e compositore Giacomo Rotatori con la sua nuova fatica discografica dal titolo Le Ballate del Mondo, un album in cui il brillante musicista si affranca scientemente dal concetto di “talebanismo”, in favore di una sorta di inclusione di stilemi senza mai accantonare nell’oblio l’essenzialità comunicativa e la spontaneità espressiva del folk. Concepito per “Fisarmonica Sola”, Le Ballate del Mondo è un CD la cui tracklist consta di nove brani, tre partoriti dalla vivida creatività compositiva di Rotatori, ossia La Ballata del Mondo che non c’è più, La Ballata e La Cantata della Gente dal Cuore d’Oro e Ballata sotto la Quercia. Mentre si è affidato a sei eccezionali compositori per completare il disco: Enzo Veddovi (Ballata For You), Giuseppe Ettorre (Ballata Rotatoria), Bruno Tommaso (Ballata de La Bruna de Moje), Massimo Morganti (Ballata per un Amico), Roberto Gazzani (Ballata sull’Acqua) e Simone Zanchini (Ballata per Giacomi’). Fisarmonicista animato da una morbosa curiosità, desideroso di sperimentare e particolarmente incline all’esplorazione di svariati territori musicali, Giacomo Rotatori ha esportato il suo talento nell’arco della sua brillante carriera anche fuori dai confini nazionali, in Paesi come: Francia, Germania, Slovenia, Andorra. Fra le numerose collaborazioni strette durante il suo lungo percorso artistico, spiccano quelle con diversi musicisti di caratura internazionale come: Roberto Molinelli, Sandro Gorli, Karl-Heinz Steffens, Simone Zanchini, Federico Mondelci, Gabriele Mirabassi, Giuseppe Ettorre, solo per citarne alcuni. Assai impegnato anche in campo didattico, insegna presso l’istituto musicale “Bettino Padovano” di Senigallia e, dal 2011, anche al liceo musicale “Carlo Rinaldini” di Ancona. Per quanto riguarda invece la sua produzione discografica, Le Ballate del Mondo è il suo ultimo “figlio” in ordine cronologico, dato alle stampe da pochissimo. La Ballata del Mondo che non c’è più, specialmente nelle prime misure, si presenta con un tema spassoso, molto orecchiabile. In questo brano Rotatori esplora sapientemente il ricco ventaglio di colori della fisarmonica, oltre a brillare per alcune finezze armoniche degne di nota. Il mood de La Ballata e La Cantata della Gente dal Cuore d’Oro è carezzevole. Qui il fisarmonicista si esprime attraverso un elegante lirismo, spiccando per cantabilità e senso melodico, oltre a cesellare raffinate dinamiche e a dar vita a nuance timbriche di ottima fattura. Le battute inziali di Ballata de La Bruna de Moje creano uno stato di suspense, il tutto ornato dalle inebrianti intarsiature armoniche di Giacomo Rotatori. Gli incastri e gli intrecci dissonanti, infatti, rendono la composizione ancor più stimolante, quasi avvolta in un’aura di mistero. In Ballata sotto la Quercia si respira un’atmosfera di gioia, di solarità, climax ben descritto dal playing vivace e verace del fisarmonicista. L’impatto di Ballata per Giacomi’ è forte. Coerentemente con le caratteristiche di questa composizione, Rotatori la esegue con un’intensa energica comunicativa, anche nella gestione della dinamica. Come descritto nelle note di copertina del disco, Le Ballate del mondo è un viaggio iniziato molti anni fa, precisamente negli anni Ottanta, quando Giacomo Rotatori si esibì per la prima volta in pubblico e incontrò una bellissima quadriglia marchigiana che lo invogliò a esplorare inconsapevolmente “Il mondo che non c’è più”. Sempre negli stessi anni, suo nonno, con la frase «La musica è bella anche sott’a na cerqua» (sotto una quercia, tradotto dal marchigiano), gli spiegò a modo suo perché avesse senso imbracciare e suonare una fisarmonica. Da qui, la fisiologica esigenza di Rotatori di far nascere un album che rispettasse le radici del folk pur fondendole con altre culture musicali. Effettivamente, l’operazione è ben riuscita, anche perché il fisarmonicista marchigiano, soprattutto dal punto di vista armonico, ha (ri)vestito con nuovi abiti ad hoc, dal sapore jazzy, un genere musicale distante anni luce – quantomeno per definizione e per antonomasia – dagli stilemi dei tempi odierni.
Giacomo Rotatori, Le Ballate del Mondo
Etichetta discografica: Etnica Edizioni
Anno produzione: 2023
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