Kristi Stassinopoulou

La via per Yerevan

“La verità è che cerco di fare musica inaudita. Musica che faccia provare emozioni forti, come se il mondo cambiasse improvvisamente”.

 

Psichedelia, punk, elettronica… e le più antiche tradizioni musicali e sciamaniche della lirica greca. Da oltre vent’anni la poliedrica Kristi Stassinopoulou – che ha studiato danza e arte drammatica con Karolos Koun alla prestigiosa scuola del Theatro Tehnis di Atene, si è specializzata in musica bizantina e canto classico, è stata una giovanissima interprete di musical e, da ultimo, si è scoperta autrice di narrativa di discreto successo – mescola i ritmi marziali della demotika ai liquidi paesaggi sonori della laptop music. Evoca la mitologia primordiale con parole luminose e voce multitonale, si scatena sul palco con la sua mimica colorata e furiosa da baccante: “Mi piace comunicare a tutti i livelli – spiega –, non solo attraverso la musica ma con l’intero mio corpo”.

Nella Grecia dalla memoria musicale lunga 5000 anni, dove ogni riferimento alla tradizione diventa un’arma ambigua con cui gli artisti possono essere tacciati di nazionalismo, Kristi Stassinopoulou osa rivendicare la propria diversità costruendo un orgoglioso dialogo concentrico tra le sue radici folk, l’estetica controculturale del movimento hippy, la filosofia new age e la moderna sensibilità digitale. “Questo è il senso della tradizione – dice –: qualcosa dato a noi dalle generazioni precedenti. Un regalo prezioso che dobbiamo rispettare e preservare e che va usato come strumento per andare oltre. Più solide sono le radici, più alto è il volo”.

Un po’ Grace Slick, un po’ Björk, ma con i piedi ben saldi nel Mediterraneo, a raccontare con impeto e dolcezza i legami comuni del mare: “Da bambina trascorrevo le estati a Kalamata, il luogo di nascita di mio padre nel Sud del Peloponneso. Lì il Mar Egeo permette alla musica di viaggiare indisturbata sulle onde radio. Mio fratello maggiore aveva costruito un baracchino con il quale riuscivamo a captare le stazioni provenienti dal Medio Oriente, dal Maghreb, dai Balcani… Ascoltavamo musica classica ottomana e cori femminili bulgari… Tutti questi suoni, queste lingue cantate e parlate… erano cose magiche per me!”.

La vocazione internazionalista si esplicita nel 1989, quando Kristi fonda con il multistrumentista (e futuro compagno di vita) Stathis Kalyviotis, il batterista Vangelis Vekios e Kostis Anagnostopoulos (alla chitarra) il gruppo etnopunk dei Selana. Non arriveranno mai a pubblicare album ufficiali, ma la loro esperienza sarà seminale: un suono dorico, elettrico, garage, con testi in greco moderno e brani costruiti su scale e ritmi tradizionali: “Abbiamo cercato di attualizzare la lezione di Dionyssis Savopoulos e Mariza Koch, che per primi sono riusciti a mescolare folk e rock greco all’inizio degli anni Settanta”, ricorda.

Il gruppo si scioglie presto, ma resta la collaborazione con Stathis. I due scrivono nuove canzoni e le provano in piccoli club underground. Kristi le introduce con brevi racconti che inventa al momento e che raccoglie in due pubblicazioni fra il ‘93 e il ’95: “Scrivere libri ed essere musicista è una bella combinazione di due modi completamente opposti di esprimermi – dice –. È qualcosa che mi rimette in equilibrio”.

Il primo disco che firmano insieme, Ifantokosmos, esce nel 1997 con forti debiti alla tradizione psichedelica. “Ho molto amato la musica di Jefferson Airplane e Grateful Dead. Sono convinta che esista una correlazione sotterranea tra certo rock e il folk greco: entrambi hanno lo stesso ritmo tensivo e lo stesso spirito dionisiaco… si basano su motivi ripetitivi e strutture semplici, inducono una sorta di trance…”.

Echotropia (pubblicato due anni più tardi per la statunitense Tinder Records) è un’esplicita dichiarazione d’amore per la filosofia new age e approfondisce il fascino di Kristi per le antiche religioni e la mitologia: “La musica risuona nello spazio e nel tempo e ognuno di noi è un ricevitore sensibile delle sue vibrazioni. La ritengo uno strumento fondamentale per riconnetterci col nostro inconscio collettivo, per viaggiare tra le credenze archetipiche che lo compongono”.

Il bellissimo, stratificato, multietnico Taxidoskopio (l’album del 2007 composto da istantanee, schizzi e riflessioni raccolti in giro per il mondo, tra Nord America, Brasile, Armenia, India… “furgoni, aeroplani, sale d’aspetto degli aeroporti, camerini, camere d’albergo e capanne di bambù”, dicono le note di copertina) racconta un’ispirazione transnazionale: “Perché la Grecia non è solo Europa, non è solo Asia e non è solo Africa. È tutto questo e anche di più. E la grande virtù della musica è quella di riuscire a transitare attraverso tutte queste identità e culture”.

Greekadelia (che esce nel 2012 per l’etichetta londinese Riverboat Records) è un album che riarrangia i canti della tradizione con strumenti elettrici e loop station. In Europa l’esperimento desta vivo interesse, ma in patria i puristi storcono il naso. “Suoniamo canzoni popolari con gli strumenti che abbiamo a portata di mano – rivendica Kristi –. Siamo come gli zingari che, non potendo comprare gli strumenti classici, suonano gli assoli di zurna o clarinetto con una cannuccia!”.

NYN, scritto nel mezzo della crisi europea dei migranti che nel 2015 ha investito la Grecia con un impatto senza precedenti, è opera di amore e politica che rifiuta ogni polemica per affrontare il tema con assoluta devozione alla poesia.

Resta l’appassionante miscela di strumenti tradizionali e sottili impulsi elettronici: l’identità interstiziale di Kristi Stassinopoulou. Che è contemporaneamente dentro e fuori la propria cultura. Che è radicale e radicata.
La sua strana grecità ultraterrena…

 

DISCOGRAFIA
Kristi Stassinopoulou (Adelfi Falerea, 1985)
By the lake with the Poppies (Lyra, 1992)
Ifantokosmos (Thesis, 1997)
Echotropia (Tinder Records, 1999)
The Secrets of the Rocks (Wrasse Records, 2002)
Taxidoskopio (Protasis, 2007)
Greekadelia (Riverboat Records, 2012)
NYN (Riverboat Records, 2016)

 

BIBLIOGRAFIA
Epta Fores stin Amorgo (Kastaniotis Editions, 1993)
Pyrini Romfaia (Livanis Editions, 1995)

 

LINK
http://krististassinopoulou.com/

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