Tra queste innumerevoli leggi, il 19 aprile del 1942 ne fu promulgata una che bandiva dal panorama culturale italiano tutti gli artisti ebrei: scrittori, registi, attori, cantanti, compositori.
Nel suo Note scordate. Tre musicisti ebrei nella tempesta delle leggi razziali (Sillabe, 2018), Edda Fogarollo, esperta di Storia e Didattica della Shoah, racconta le drammatiche vicende di tre compositori ebrei italiani, Guido Alberto Fano, Alberto Gentili e Vittorio Rieti, che furono strappati alla propria arte e, per molto tempo, dimenticati. Le loro vite, sebbene diverse, si ordiscono in un unico destino: abbandonare tutto ciò che possiedono e che amano, e trovare un luogo di rifugio.
Guido Alberto Fano (1875-1961) nasce a Padova e inizia gli studi musicali, come pianista, sotto la guida di Vittorio Orefice. Sarà lui a presentarlo a Cesare Pollini, direttore dell’Istituto Musicale patavino e che, assieme a Giuseppe Martucci, diventerà uno dei suoi mentori. Dopo un viaggio in Germania, dove conosce Richard Strauss, torna in Italia per insegnare al Liceo Musicale di Bologna. In seguito, assume l’incarico di direttore dei conservatori di Parma (1905), Napoli (1912) e Palermo (1916). Tornato all’insegnamento al Conservatorio di Milano (1922), nel 1938 è allontanato da ogni incarico pubblico: già da qualche anno, i nazisti, in Germania, avevano inserito il suo nome in un elenco di persone da catturare. Riesce a salvarsi dalla furia nazifascista trovando rifugio ad Assisi, presso i francescani. Dopo la guerra, torna all’insegnamento del pianoforte presso il conservatorio milanese.
Alberto Gentili (1873-1954) conosce Fano in gioventù. Anche lui è veneto e anche lui si affida alla guida di Pollini e di Martucci. Compositore e pianista, si dedica principalmente alla didattica (suo l’importante trattato Nuova teorica dell’armonia) per poi approdare agli studi e all’insegnamento di “Storia ed Estetica della Musica” con una cattedra istituita appositamente per lui nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (1926). Il suo merito principale sarà quello della scoperta, dell’analisi e della sistemazione di importantissimi manoscritti di Antonio Vivaldi. Anche la vita, l’arte e gli studi di Gentili s’interrompono tragicamente per mano fascista. Nel 1938, l’allontanamento dall’Università; in seguito, la fuga in montagna.
Vittorio Rieti (1898-1994) è il più giovane e il più internazionale dei tre musicisti. Anche lui di origine veneta, nasce ad Alessandria d’Egitto dove il padre aveva avviato una florida attività commerciale. Vittorio è destinato a prenderne le redini, ma non vuole saperne e riesce, pur alternandoli a quelli di economia, ad intraprendere, in Italia, gli studi musicali, sua grande e vera passione. A Roma, entra in contatto con Alfredo Casella e Ottorino Respighi e conosce, di passaggio nella capitale, Arnold Schönberg, Igor Stravinsky e Maurice Ravel: tutti incontri che si rivelano determinanti per la sua formazione di compositore e per lo sviluppo della sua arte. Rieti viaggerà tra Parigi e Vienna, consolidando relazioni precedenti e avviandone di nuove: Webern, Berg, Labroca, Milhaud. Ma la guerra bussa alle porte e con l’invasione nazista della Francia la vita per gli ebrei si fa ogni giorno più dura: persecuzioni, deportazioni, morte… Rieti riuscirà a salvarsi con una rocambolesca fuga verso gli Stati Uniti d’America dove potrà riprendere la propria attività, ricca di successi.
Edda Fogarollo racconta le vite di questi musicisti, ne ricostruisce minuziosamente la formazione e gli esiti artistici dopo aver consultato innumerevoli archivi, aver incontrato alcuni discendenti dei protagonisti, aver riflettuto sulle tragiche conseguenze di una folle ideologia votata allo sterminio.
Tre esistenze, tre storie dolorose il cui lieto fine non deve far dimenticare, mai, le sorti assai meno fortunate di innumerevoli altri musicisti che finirono i propri giorni ad Auschwitz o a Dachau.
Edda Fogarollo è Docente di Storia e Didattica della Shoah, membro dell’Ethos – European Teachers Network on Holocaust Studies e Coordinatrice nazionale di Cristiani per Israele Italia, Italian branch of Christians for Israel International. Ha conseguito la laurea di Studi Storici presso l’università di Scienze Politiche di Padova e realizzato ricerche sulla storia d’Israele e sull’ebraismo. Ha ottenuto il Master Internazionale sulla Didattica e Storia della Shoah presso l’Università di Roma. Ha conseguito il Corso di perfezionamento sulla Didattica della Shoah presso l’Università di Firenze.
Edda Fogarollo, Note Scordate. Tre musicisti ebrei nella tempesta delle leggi razziali
Editore: Sillabe, Livorno
Anno di edizione: 2018
Pagine: 160, bross., ill.
In allegato: CD musicale a cura di Giovanni Cardillo (violino) e Francesco Buffa (pianoforte).