Le relazioni di Sofija Gubajdulina con gli interpreti non sono state meno importanti di quelle con altri compositori. Da figure come Ivan Monigetti e Natal’ja Gutman (violoncello), Valerij Popov (fagotto), Gidon Kremer (violino), Mark Pekarskij (percussioni), Friedrich Lips (fisarmonica), conosciuti tra gli anni Sessanta e Ottanta, riceve stimoli ad aprirsi a nuovi orizzonti e costruisce con loro amicizie profonde e durature.
Su Lips, la fisarmonica e il De Profundis abbiamo già detto nelle due parti precedenti di questo articolo, ma occorre tornarvi.
De Profundis (1978) è un’opera in un solo movimento. La sua prima esecuzione è del 1980, a Mosca. In un’intervista rilasciata al nostro giornale nel 2020 (Federico Zugno, Ampliare il pubblico, non solo i fisarmonicisti [1], Lips, a distanza di quarant’anni, ricorda così quell’esperienza: “Ci sono stati molti momenti di forte emozione: quando, ad esempio, nel 1975, suonai la Terza Sonata di Zolotarev presso l’Unione dei Compositori (c’era una tale atmosfera di silenzio e attenzione, e quanta ammirazione provavano i compositori l’un l’altro); ma anche le prime esecuzioni assolute dei brani di Sofia Gubajdulina nelle più importanti e grandi sale da concerto del mondo”. Lips aveva finalmente trovato in Vladislav Zolotarev (spesso trascritto “Zolotaryov” dall’alfabeto cirillico) il compositore per bayan di cui era sempre stato alla ricerca dopo aver dedicato gran parte della propria carriera di concertista alle trascrizioni, soprattutto di partiture per organo. Zolotarev (1942-1975) affermava che ogni strumento ha, e deve conservare, la propria identità e aveva stimolato Lips a sognare che qualcuno come Sofija Gubajdulina scrivesse per fisarmonica. Lips non si limita a sognare, però, e la contatta: “Scriverei volentieri un lavoro per il bayan” – risponde Gubajdulina – “ma devo familiarizzare con questo strumento, che non conosco abbastanza”. Il resto è noto.
Nella sua Master thesis in applied music theory [3], Andreas Nikolai Angell scrive che “uno degli elementi più caratteristici ed enigmatici di De Profundis è il processo di armonicità. L’armonicità si espande dalla percezione dei corali diatonici al contrappunto cromatico e, più avanti, agli sviluppi dei cluster. Emergono tre isotopi apparenti della consistente percezione armonica: armonie complesse, armonie dissonanti e armonie consonanti”.
[1] https://www.strumentiemusica.com/?s=lips)
[2] Michael Kurtz, Sofia Gubaidulina, translated by Christoph K. Lohmann, (Indiana University Press, 2007).
[3] Andreas Nikolai Angell, Timbre, Texture and Spiritual Symbolism in Gubaidulina’s Two Works De Profundis and Et Exspecto. Aural Sonology as a tool to explore sonic and structural aspects of interpretation in contemporary accordion music (Master thesis in applied music theory, Norwegian Academy of Music, May 15, 2017).