Giuseppe Libertella nacque a Calvera, microscopico paese in provincia di Potenza, il 9 luglio 1933. Come tanti paesi del meridione che hanno visto la propria popolazione emigrare in cerca di fortuna, alla data di nascita dell’Italia unita, Calvera contava milletrecento abitanti circa, quando vi nacque Giuseppe, novecentoquindici, e, oggi, appena trecentocinquanta. Il padre fu il primo a lasciarla per tentare la fortuna in Argentina. La moglie e il piccolo Giuseppe di undici mesi lo raggiunsero poco dopo. In famiglia non c’era una preesistente relazione con la musica; il padre di Giuseppe era un contadino capace anche di produrre piastrelle. Come per tanti altri l’amore per la musica nacque in José per caso, un giorno che sentì il bandoneón di un vicino di casa: la magia del fuelle folgorò il ragazzino e lo spinse al desiderio di suonare quello strumento. La famiglia non riuscì a reperire tutti i soldi necessari per acquistarlo e per questo motivo il primo bandoneón di José fu pagato in parte con i contanti e in parte con delle lastre di zinco che suo padre aveva per motivi di lavoro. Ebbe diversi insegnanti, ma quelli che lo rifinirono artisticamente furono Osvaldo Requena e, soprattutto, Marcos Madrigal. Nel 1948, appena quindicenne, suonò nell’orchestra di Alberto Suárez Villanueva, ma l’incontro che diede una svolta alla sua carriera arrivò nel 1950, quando entrò nell’orchestra di Osmar Maderna, dove conobbe il bandoneonista Luis Stazo. Questa esperienza non fu – purtroppo – duratura poiché l’orchestra venne sciolta nel 1951, quando Maderna morì prematuramente (a soli trentatré anni) in un incidente aereo. Nel 1959, Libertella riuscì a costituire un proprio ensemble: il gruppo durò per sette anni, periodo in cui l’orchestra accompagnò anche il cantante Miguel Montero con cui incise alcuni album. Altra data di rilievo nella sua carriera è quella del 1967, anno in cui, per poter accompagnare il noto cantante Edmundo Rivero in alcune tournée in Giappone, Libertella costituì il Gloria Quintet. Ma fu nel 1973 che la sua strada si incrociò nuovamente con quella di Luis Stazo. I due diventarono fondatori e condirettori di una formazione, che resterà negli annali del tango come una di quelle di maggior prestigio: il Sexteto Mayor, inizialmente composto da José Libertella e Luis Stazo (bandoneonisti, arrangiatori e condirettori), Reynaldo Nichele e Fernando Suárez Paz (violini), Armando Cupo (pianoforte) e Omar Murtagh (contrabbasso). Il debutto del Sexteto avvenne il 23 aprile 1973 presso La Casa de Carlos Gardel, l’abitazione del famoso cantante a Buenos Aires, che a quell’epoca era un luogo destinato all’ascolto del tango rioplatense autentico e oggi è stata trasformata in un Museo. Negli anni, diversi artisti si sono avvicendati in questa formazione, ma i due bandoneonisti e condirettori non sono mai cambiati, fino al giorno della scomparsa di José Libertella, che ebbe come contraccolpo l’annuncio dell’abbandono anche di Luis Stazo. Fu solamente allora che i due fondatori vennero rimpiazzati e, grazie a questo continuo avvicendarsi di validi strumentisti, il Sexteto Mayor è attivo ancora oggi. Con Libertella e Stazo questa formazione ha lasciato la propria firma su alcuni degli spettacoli più importanti della storia del tango; questi show sono stati fondamentali per la riscoperta e rivalutazione del tango rioplatense in Europa a partire dagli anni Settanta, che ha avuto come innesco principale il successo di Astor Piazzolla, seguito, poi, dall’assidua frequentazione del Vecchio Continente da parte di tanti altri grandi musicisti argentini. Molti di questi spettacoli debuttarono nella capitale culturale dell’Europa: Parigi, una città che ha dato – e ancora dà – tantissimo al tango. Il primo si intitolava Trottoirs de Buenos Aires e nacque nel 1981 per l’inaugurazione dell’omonimo locale parigino. Il secondo fu quello in assoluto di maggior successo, Tango Argentino, mega spettacolo, che, oltre alle musiche del Sexteto Mayor, vedeva la presenza di altri musicisti come il duo Salgán-De Lío, dei cantanti Raúl Lavié, Roberto Goyeneche, Elba Berón, Alba Solís, Jovita Luna e María Graña, dei ballerini Juan Carlos Copes e María Nieves, Los Dinzel, Mayoral, Elsa María, Gloria ed Eduardo e Virulazo ed Elvira. Le repliche a Parigi durarono ben nove anni e il successo di Tango Argentino fu notevole anche a Broadway. Poi, seguirono gli spettacoli Todo al 17 e Tangomania. Un altro grande successo arrivò nel 1993 (la prima fu a Miami) con lo spettacolo Tango Pasión: questo show sarà rappresentato ben cinquecentouno volte tra USA, Europa tutta (molto anche in Finlandia), San Pietroburgo, Mosca, Istanbul, Hong Kong, Singapore, Taiwan e Giappone. Nel 2001, a Santiago del Cile, avvenne la prima rappresentazione dello spettacolo De Gardel a Piazzolla, che ebbe un buon numero di repliche in tanti teatri di prestigio. Nel 2003, l’album Omaggio a Piazzolla di Libertella vinse il Latin Grammy Award e l’anno seguente il nostro musicista ricevette il Premio alla carriera dal Fondo Nazionale delle Arti della Repubblica Argentina. José Libertella morì a Parigi, durante una tournée, l’8 dicembre 2004, all’età di settantuno anni, con alle spalle trentuno anni di conduzione del mitico Sexteto Mayor e una vita interamente consacrata alla passione per il tango.