DODICI ANNI DI FISARMONICA AL CONSERVATORIO DI LATINA
Intervista a Patrizia Angeloni
Come è cresciuta la Classe di Fisarmonica in questi anni?
All’epoca del mio primo incarico al Respighi la classe era appena avviata (sappiamo bene come la formazione richieda tempi lunghi) ed era costituita da studenti giovani, iscritti al corso inferiore di quello che oggi si difinisce previgente ordinamento, giovani di ottimo talento, ma, come spesso accadeva, provenienti da una formazione di base improntata principalmente sull’identità della fisarmonica tradizionale, ben lontana dalla più moderna dimensione della fisarmonica da concerto. Si trattava quindi di lavorare ad un percorso di formazione progettato “su misura” per ogni singolo studente, che allo stesso tempo fosse fondato sull’evoluzione artistico – didattica del nostro strumento, in un Conservatorio piccolo, ma molto attivo e ricettivo che ha reso possibile una buona crescita grazie all’attenzione rivolta alla qualità della didattica, all’importanza di una produzione artistica interna e al ruolo fondamentale della interazione con il mondo esterno, artistico e professionale.
La Scuola di Fisarmonica del Conservatorio di Latina riceve prestigiosi riconoscimenti: Premio Nazionale delle Arti – Sezione Fisarmonica, nel 2012 e ancora una seconda volta nel 2013; Premio Abbado (già Premio Nazionale delle Arti 2015), 4° premio; ulteriori primi premi in concorsi nazionali ed internazionali; nell’ambito del Progetto Erasmus gli studenti sono stati sempre accolti dalle istituzioni europee conducendo un ottimo percorso di studi e svolgendo anche attività concertistica all’estero; gli studenti orientati ad una ulteriore specializzazione concertistica nelle università europee sono stati inoltre ammessi superando brillantemente una rigorosa selezione. Gli allievi di fisarmonica del Respighi sono inoltre presenti – sia in veste solistica che in formazioni miste – con programmi concertistici di stili differenti e con prime esecuzioni, già durante il corso degli studi, in diverse istituzioni, tra cui ricordiamo: Festival Nuova Consonanza – Roma, Freon – Roma, Musei Vaticani; Festival Pontino; Festival Il Mantice Armonico – Reggio Emilia, Festival Le Forme del Suono, Latina, Istituto di Cultura Italiana di Budapest, GAMO Firenze. I diplomati sono impegnati professionalmente in settori differenti, alcuni come insegnanti nella scuola pubblica e privata, alcuni in ambito concertistico e performativo.
Per quanto riguarda i contenuti del percorso di studio?
Si lavora in collaborazione anche con le altre Classi?
La nostra attività didattica ha portato alla costituzione di diverse formazioni cameristiche che hanno sempre esplorato repertorio moderno e contemporaneo: oltre alle formazioni nate dai corsi di Prassi esecutiva – Musica di insieme per fisarmoniche (Logos Duo; e-motion trio; AccoEnsemble Quartet) sono molte le combinazioni cameristiche: fisarmonica e percussioni (anche due fisarmoniche e percussioni); duo soprano – fisarmonica; e ancora fisarmonica con violino, con clarinetto, con sax, con pianoforte, con tromba, con elettronica, presenti nella produzione del Conservatorio. La progettazione didattica della Scuola di Fisarmonica ha trovato infatti in questi anni una ottima risonanza della progettazione didattico-artistica del Conservatorio di Latina, orientata ad integrare la produzione nata dalla didattica interna con la collaborazione di artisti ed istituzioni provenienti da altre realtà. L’elenco delle attività in questo ambito è piuttosto nutrito: concerti in decentramento sul territorio e in collaborazione con altre istituzioni; Giovedì in Musica, stagione di musica da camera; Le Forme del Suono – Musiche della Contemporaneità, Festival di musica contemporanea quest’anno alla sua nona edizione; Early Music Festival.
Quindi un festival dedicato alla musica antica?
Certamente! I particolari della programmazione si possono leggere sul sito del Conservatorio. Qui interessa ricordare come tutte le diverse identità della fisarmonica da concerto vengano curate e “nutrite”. La fisarmonica, in quanto strumento da tasto “arnese della musica antica”, collabora attivamente con il Dipartimento di Musica antica (così come accade in altre istituzioni, come ad esempio nella Hochschule fur Musik di Trossingen). Si veda, ad esempio, la programmazione de L’artificio Musicale – Concerti/Laboratorio che ha recentemente proposto – tra le altre attività – il Laboratorio di Prassi esecutiva che abbiamo intitolato: IL DILETTO MUSICALE LICENZA ET DI NOVO INVITA, RICREAZIONI MUSICALI STORICAMENTE CONSAPEVOLI, che ha condotto alla formazione del duo Ciarla – Turchi, flauto dolce e fisarmonica; altro laboratorio proposto, intorno a PROBLEMI DI PRASSI ESECUTIVA NEL CONFRONTO CON L’ORGANO RINASCIMENTALE E BAROCCO, tutti in co – docenza con i colleghi del Dipartimento. Inoltre alcune edizioni dell’Early Music Festival hanno visto, accanto ai concerti, la realizzazione di seminari e giornate di studio intorno a temi differenti e riguardanti l’impiego della fisarmonica nella musica antica.
Leggiamo spesso di come la fisarmonica sia strumento privilegiato della musica contemporanea. È possibile lavorare in questo senso in Conservatorio?
Vorrei inoltre ricordare come alla fisarmonica sia stata dedicata la prima edizione del Premio OTTORINO RESPIGHI 2013, concorso internazionale di composizione di musiche per giovani esecutori, le cui opere vincitrici sono pubblicate dalle Edizioni Berben.
Non possiamo inoltre non parlare del Il FESTIVAL LE FORME DEL SUONO che ha visto in otto delle nove edizioni la presenza della fisarmonica solista e in formazioni cameristiche, un festival che è – cito direttamente dalla presentazione di una delle prime edizioni “un festival aperto, in ascolto, che senza pretendere di essere esaustivo, ha l’ambizione di far conoscere la realtà della musica di oggi. Un festival che nasce in un’istituzione di formazione che vuole offrire ai propri studenti occasioni di riflessione, cercando di prepararli alle diversissime opportunità che il mondo del lavoro può di volta in volta offrire. Una programmazione interna al Conservatorio che al contempo si apre al territorio e che collabora con istituzioni e artisti provenienti da altre realtà, credendo che nello scambio reciproco risieda il segreto di una vera crescita umana e professionale”.
A proposito delle relazioni con altre istituzioni?
La presenza nell’offerta didattica e nella produzione, ospitata dal Conservatorio, di affermati musicisti, spesso di fama internazionale e non solo, ovviamente e per fortuna, in ambito fisarmonicistico, nutre un prezioso ambiente vitale e stimolante. Lo sono anche i viaggi di studio che negli ultimi anni ho avuto la fortuna di condurre, guidando parte della classe nel visitare e condividere la vita accademica di alcune storiche istituzioni europee (Hochschule fur Musik di Trossingen; Accademia di Danzica, Accademia di Budapest).
Leggiamo spesso della tua attenzione ai temi della didattica. Trovano spazio in Conservatorio?
Un pensiero conclusivo?
Direi che l’attività della Scuola di Fisarmonica del Conservatorio Respighi continua ad agire come una sorta di catalizzatore di attenzione intorno alla fisarmonica da concerto, sul territorio e nella connesione con altre istituzioni in Italia e all’estero; così la fisarmonica vive tra gli strumenti d’arte sin dall’inizio, Strumento tra gli Strumenti, la massima aspirazione per uno strumento camaleontico ed in divenire come il nostro, sempre in cerca di riconoscimenti alla sua crescita. Strumento tra gli Strumenti, quindi, di pari dignità – perché è la qualità del lavoro e dei contenuti tecnico – musicali che fa la differenza, sia sul palcoscenico che tra i bambini nelle prime fasi della formazione. Mi piace pensarlo come il simbolo di un percorso di crescita ideale – delle persone, della musica e dei musicisti, dello strumento – che si fa concreto con il lavoro quotidiano ed una accurata e lungimirante progettazione.