Nel corso dell’ultima seduta, il Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Rossini ha rivolto un memore omaggio a questa celebrità mondiale cui l’Istituto si sente idealmente legato per l’ammaestramento che proviene dalla esperienza umana ed artistica del Maestro. Ma il Conservatorio pesarese serba anche un legame grato e in qualche modo diretto con Toscanini il quale, nel 1946, alla ripresa della attività della Scala, fece debuttare, aprendole palcoscenici mondiali, l’ex allieva dell’Istituto Renata Tebaldi, allora appena ventiquattrenne, chiamata a cantare, in quel famoso concerto, la Preghiera del Mosè in Egitto di Rossini ed il breve solo del Te Deum di Giuseppe Verdi. È consaputo che Toscanini definì il soprano pesarese “voce d’angelo”. Ma Anna Maria Gasparri, nel suo volume “La mia amica Tebaldi”, ci ricorda che di lei Toscanini disse anche: «La voce della Tebaldi è paradisiaca, è una di quelle voci che ti entrano nell’anima, che ti vanno direttamente al cuore; è una voce pura, chiara, luminosa. Quando canta la Tebaldi, tutto è sereno, splende il sole… pare che da essa si sprigioni il profumo della primavera». Legano Toscanini e la Tebaldi anche la circostanza che entrambi hanno una stella nella celebre strada Hollywood Walk of Fame dove sono incastonate le stelle a 5 punte con i nomi delle celebrità dello spettacolo.
Ma non è mancata l’attenzione su di lui anche da parte delle massime Istituzioni dello Stato italiano. Il 5 dicembre 1949 venne nominato Senatore a vita per avere illustrato la Patria per i suoi alti meriti artistici. Ma il giorno dopo inviò da New York, un telegramma – conservato presso l’archivio storico del Quirinale – al Presidente Luigi Einaudi nel quale, dopo essersi definito ormai “vecchio artista italiano”, si diceva “costretto con grande rammarico a rifiutare questo onore. Schivo da ogni accaparramento di onorificenze, titoli accademici e decorazioni, desidererei finire la mia esistenza nella stessa semplicità in cui l`ho sempre percorsa. Grato e lieto della riconoscenza espressami a nome del mio paese pronto a servirlo ancora qualunque sia l’evenienza, la prego di non voler interpretare questo mio desiderio come atto scortese o superbo, ma bensì, nello spirito di semplicità e modestia che lo ispira”. Qualcuno volle vedervi un gesto polemico. In realtà il distacco dalle debolezze terrene (a parte l’attenzione per il gentil sesso) di Toscanini è celebre. In un mondo infarcito di lustrini come quello in cui ha vissuto, il suo spirito svetta per “semplicità e modestia”. Irraggiungibile ed anche inconcepibile, per tanti di noi.
Giorgio Girelli
Presidente del Conservatorio Statale Rossini