Ci ha lasciato un grande appassionato della musica latino-americana …
Se avevi la fortuna di incontrarlo al ristorante, Aldo ti raccontava i molti aneddoti della sua intensissima vita, altrimenti, visto che era tutt’altro che borioso, non si poneva mai con superiorità. Certamente, le sue opinioni sapeva farle pesare, eccome, ma nel difenderle condiva il tutto con quell’infinità di battute ed espressioni esilaranti che lo contraddistinguevano. Era uno che aveva intuito, ma anche delle visioni sul futuro delle sue attività nel campo della musica.
È stato un valente suonatore di vibrafono e di marimba, pianista e – pochi lo sanno – anche fisarmonicista. Era nato nel 1932 a Saronno e da giovane aveva studiato al Conservatorio “Verdi” di Milano gli strumenti anzidetti e anche il pianoforte. Le sue abilità musicali gli avevano consentito di trascorrere il periodo di leva militare come primo tamburo della banda della Marina italiana. Dopo questa esperienza, Pagani entrò nel giro dei locali milanesi dell’epoca con un suo quartetto swing-jazz e dal 1956 con un trio al fianco di Tony De Vita e Marcello Minerbi. Negli anni cinquanta il vibrafono e la marimba diventeranno i suoi principali compagni di vita portandolo in modo stabile nelle band di Renato Carosone e Domenico Modugno. Ed è proprio al fianco di Carosone nelle sue tournées in America, che Pagani si appassionò ai ritmi sudamericani che poi metterà al centro della sua attività di produttore discografico ed editore musicale. Aldo Pagani inizia a creare nuove etichette musicali con le quali produce la cantante Angela (con la quale convolerà a nozze), Stanley Moore, The Slickers, Mino Reitano e Augusto Martelli. Questa sua attività si amplierà sempre più e acquisirà man mano levatura internazionale (creando sempre nuove etichette) arrivando alla produzione discografica e alla promozione di artisti della levatura di Milva, Gerry Mulligan, Morris Albert, Benito Di Paula, Tullio De Piscopo e Aldemaro Romero. Sua moglie Angela allargherà quindi la sua attività artistica come attrice cinematografica e televisiva e poi soprattutto autrice di testi. Ma il vero incontro che ha cambiato la vita ad Aldo Pagani è stato quello con Astor Piazzolla. I due si conobbero nel 1960 a Milano e dopo alcuni anni Pagani invitò Piazzolla al Festival internazionale Onda Nuevadi Caracas, di cui era direttore artistico. I contatti e le collaborazioni andarono in crescendo fino ad arrivare alla contrattualizzazione del loro rapporto nel 1974. La spinta di Aldo Pagani fu dietro alla prima presenza di Piazzolla in Rai (con Mina che si esibì al suo fianco splendidamente in Balada para mi muertenella trasmissioneStudio Aperto) e al Festivalbar, dietro gli incontri artistici con Tullio De Piscopo, Milva e Gerry Mulligan, dietro alle numerose tournées internazionali e dietro ai successi come Libertangoe Oblivione il Concierto para Bandoneón, orquesta de cuerdas y percusión. Anche se il rapporto tra questi caratteri forti e determinati – Pagani e Piazzolla – non fu privo di scontri, oggi con il distacco di chi può rileggere a distanza la loro vicenda, non si può negare quanto l’aiuto di Aldo nell’aprire delle strade di livello internazionale all’artista argentino sia stato determinante in quella fase della vita di Astor. Lo stesso Piazzolla in alcuni momenti rinnegò la nascita del gruppo “elettrico” (quello con la chitarra e il basso elettrico e i sintetizzatori per intenderci) dell’album Libertango, ma in realtà quel lavoro fece fare a Piazzolla un grande balzo in avanti in termini di immagine e di appeal presso un pubblico giovane. Quando Aldo Pagani chiese a Piazzolla di scrivere un brano che durasse meno di tre minuti perché questo aspetto era di fondamentale importanza per essere inseriti con maggiore frequenza nella programmazione delle principali stazioni radiofoniche, Astor protestò con forza. Per un compositore ciò significava come “essere rinchiusi in gabbia”. Ma Aldo aveva visto giusto. Piazzolla gli sbatté sulla scrivania la partitura di Libertangodicendogli “ecco il tuo maledetto pezzo da 2 minuti e 50 secondi”. Oggi vediamo i frutti della presenza radiofonica del brano Libertangoammirandone la sua diffusione in tutti i paesi del mondo. Erano due visioni diverse perché diverso era il punto di vista, ma si aiutavano l’un l’altra. Astor per il suo funerale richiese l’esecuzione di Contrabajissimo(magnifico brano dedicato a Héctor Console): un fatto questo ampiamente comprensibile visto il senso che doveva assumere in quel contesto (i legami di amicizia con i musicisti che lo avevano accompagnato nella sua vicenda musicale, l’onore per la sua patria, il legame con il Tango, ecc.). Ma oggi quanti appassionati di musica conoscono Contrabajissimoe quanti conoscono Libertango? Spero con questa breve digressione (sicuramente troppo sbrigativa) di essere riuscito a farvi comprendere perché i due a volte litigassero pur avendo realizzato assieme tante produzioni importanti. L’ingresso di Milva nella vita artistica di Astor fu un’altra grande intuizione di Pagani, come anche l’impiego di composizioni di Piazzolla per colonne sonore di film famosi (tra i quali l’Enrico IV di Bellocchio con Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni). Il 24 maggio scorso Aldo ci ha lasciato. Di certo moltissime persone devono dirgli grazie per tante cose; io, tra le tante, anche per le otto edizioni del Premio “Piazzolla” che abbiamo tenuto collaborando insieme a Castelfidardo, sempre con tanto buon umore e tanta bella musica.
Ciao Aldo …