ISSSMC Gaetano Braga – Teramo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

“Il Conservatorio Statale di Musica “Gaetano Braga” è una macchina inarrestabile, in continuo fermento. Non ci hanno fermato le difficoltà logistiche, le problematiche organizzative, né l’emergenza Covid-19. Quando i Decreti ministeriali hanno imposto, giustamente, lo scorso marzo, lo stop alle lezioni in presenza per l’esplosione della pandemia e la chiusura fisica della struttura, ci siamo reinventati in quattro e quattr’otto, abbiamo attinto alle nostre risorse interne, abbiamo stravolto il modus operandi dei nostri ottimi docenti, e siamo partiti ingranando la marcia con la didattica a distanza, con risultati che non esito a definire di assoluto successo, riuscendo a svolgere lezioni, esami di fine anno, sessione di tesi ed esami di nuove ammissioni senza alcun intoppo. Segno che centoventicinque anni di storia, di vita, di esperienza, di know how sono un tratto distintivo e non solo un numero, sono la fotografia di un’eccellenza abruzzese”. Sono le parole con cui il Direttore del Conservatorio Statale di Musica “Gaetano Braga” di Teramo, il maestro Federico Paci, racconta il bilancio 2020 dell’Istituzione Musicale.
“Abbiamo attraversato mari in tempesta, due guerre mondiali, terremoti, proteste, non ultima una pandemia, eppure il Conservatorio ha continuato a crescere – ha osservato il Direttore Paci -, riuscendo sempre a rialzare la testa, a riemergere, grazie sicuramente a una struttura organizzativa che, pur nelle difficoltà, ha sempre saputo fare squadra, compattarsi e, prendendosi per mano, ha saputo proseguire il proprio cammino, superando anche gli uragani. Pensiamo che nel 1929 la scuola di musica teramana impartiva appena tre insegnamenti fondamentali: pianoforte, violino e violoncello. Oggi, 2020, il nostro programma d’insegnamento è completo e comprende tutti gli strumenti ad arco e a fiato, mandolino, violino, viola, violoncello, chitarra sino a oboe, flauto, fagotto, tromba, saxofono, e ogni altro strumento musicale possibile, fino all’arpa, passando dal Dipartimento di musica classica al Dipartimento di musica jazz e musica elettronica, ultima arrivata nella grande famiglia musicale del ‘Braga’. Ogni classe d’insegnamento è rappresentata e guidata da docenti di assoluta straordinarietà, ciascuno dei quali può vantare un curriculum di portata internazionale, artisti prim’ancora che insegnanti, che possono raccontare anni di attività concertistica dagli Stati Uniti all’Asia, per finire in Italia sui palcoscenici più importanti al mondo. Docenti, colleghi, che hanno scelto la carriera di docenza per trasmettere ai propri studenti non solo le conoscenze strettamente didattiche, ma soprattutto il proprio bagaglio di esperienze maturate sul campo, ovvero di un patrimonio di inestimabile valore. E quel bagaglio si è tradotto, negli anni, con la possibilità di ospitare masterclass con artisti di primissimo piano, e parlo di nomi come Daniel Stanislaw Kotlinski, Fabrizio Meloni, la pianista Ingrid Fujiko Hemming, o la mezzosoprano Luciana D’Intino, solo per fare qualche nome, amici, concertisti che oggi considerano un onore avere la possibilità di lavorare con i nostri studenti, di poter suonare, in alcuni casi, con i nostri ragazzi, riscontrando la grande preparazione degli allievi. Per i centoventicinque anni del “Braga” – ha proseguito il Direttore Paci – avevamo preparato un programma di eventi straordinario che, purtroppo, è stato congelato dalla pandemia Sars-Covid-19, la quale, sia per obbligo normativo nazionale sia per scelta, ci ha imposto senso di responsabilità nei confronti del nostro personale e dei nostri allievi. Ma, in modo straordinario, anche in questo caso, il Conservatorio “Braga” si è saputo reinventare: era difficile riuscire a immaginare, nei primi giorni, come fosse possibile dare ai nostri ragazzi i mezzi non solo per proseguire gli studi e portare avanti il programma didattico, ma anche per cimentarsi nel modo più adeguato nelle prove strumentali, consentendo loro di esibirsi dinanzi alla presenza digitale del proprio docente, dando il meglio per una equa valutazione. Ebbene, ci siamo riusciti, anche quando i nostri studenti suonavano dalla propria cameretta di casa, a distanze chilometriche dalle aule del Conservatorio, dunque in ambienti non certo acusticamente attrezzati. Eppure, ci siamo riusciti, imponendo alla nostra Istituzione uno sforzo supplementare in termini di investimenti, potenziando la nostra presenza su diverse piattaforme on line della didattica, garantendo ai ragazzi connessioni, linee, tablet, computer, supportando la nostra struttura didattica, che è poi l’ossatura di un Conservatorio musicale, in ogni maniera possibile. E il banco di prova sono stati esattamente gli esami di fine anno, le sessioni di tesi e il primo blocco di esami di ammissione al prossimo anno accademico, prove che si sono svolte interamente a distanza, senza far registrare un solo problema, e anche questo risultato è un punto d’orgoglio per il nostro Conservatorio. Che è una Ferrari con il motore di una Ferrari: prova ne sono anche le iscrizioni, in costante crescita esponenziale, oggi siamo a quota trecentosettanta allievi, rispetto ai centosessanta studenti che io stesso ho trovato nel 2014, quando ho assunto la direzione del Conservatorio”. E sono sicuramente la molteplicità e varietà di insegnamenti musicali, la completezza dei programmi didattici e la capacità di massima copertura e assistenza a tutto tondo le carte vincenti del Conservatorio “Braga” “che oggi – ha confermato il Direttore Paci – inducono uno studente a iscriversi alla nostra struttura, dove i ragazzi possono vivere e sperimentare un repertorio estremamente vasto, che spazia da Bach e Vivaldi al Barocco, sino al repertorio contemporaneo e addirittura popolare, nel cui ambito si inserisce, peraltro, l’insegnamento della fisarmonica affidato al Maestro Massimiliano Pitocco, uno dei nomi di spicco nel panorama internazionale. Parliamo, innanzitutto, di un artista che si è formato a Parigi con il M° Max Bonnay, diplomandosi nel 1992 al Conservatorio Nazionale Superiore, nel 1993 al Conservatorio della “Ville de Paris” e, sempre nello stesso anno, al concorso regionale d’Ile de France ottenendo sempre il Primo Premio con medaglia d’Oro, per poi perfezionarsi in fisarmonica con i Maestri Lips, Zubitsky, Mornet, Ellegaard; in Organo con Kopman, Roth, Rogg e per due anni a Cremona con Radulescu. È vincitore di numerosi Concorsi Internazionali di Fisarmonica, tra cui il Primo Premio a Castelfidardo (1986 e 1988) e il Secondo Premio alla “Coppa del Mondo” (Svizzera 1989). Dopo aver studiato profondamente la filologia barocca, Pitocco oggi è considerato tra i più importanti esecutori e filologi del mondo per il repertorio di Bach con la Fisarmonica. Ha suonato in importanti teatri di tutto il mondo come quelli di Monaco, Francoforte, Amsterdam, Bruxelles, Amburgo, Lisbona, Belgrado, Vienna, Parigi, Lione, Lussemburgo, Budapest, Berlino, Zurigo, Lucerna, Città del Mexico, Sydney, Tokyo, Yokohama, EAU, Marocco, San Paolo di Brasile, USA, e nei maggiori teatri e auditorium italiani come il Parco della Musica a Roma, il Goldoni di Venezia, il Bellini di Napoli, il Politeama di Lecce, il Verdi di Trieste, la Pergola di Firenze, la Sala Verdi di Milano, il Massimo e il Biondi di Palermo, il Piccinni di Bari, il Comunale di Bologna, la Biennale di Venezia. Da anni, suona anche il bandoneòn, dedicandosi al tango e, in particolare, alla musica di Piazzolla. Ha collaborato e collabora con grandi musicisti e attori quali Milva, Bacalov, Morricone, Fedele, Bussotti, Kremer, Piovani, Capossela, Placido, Mastelloni, Riondino, Decaro. È titolare della cattedra di fisarmonica al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e ha tenuto Masterclass alla Royal Academy di Londra, Portogruaro, Accademia di Riga, Università di Linz e Conservatori di Pechino e Tanijn. Elementi sicuramente utili per far comprendere il peso del docente e dunque la rilevanza che oggi attribuiamo a qualunque insegnamento, ancor più nella musica popolare, che pure racconta le radici della nostra sonorità”. E poi lo sguardo sul futuro del “Braga”: “Il nostro Conservatorio è pronto a superare qualunque prova” – ha rimarcato il Direttore Paci -. “Ci prepariamo alla ripresa dell’anno accademico, siamo pronti a tornare in aula, come pure a proseguire, semmai fosse necessario per ragioni sanitarie, con la didattica a distanza, forti, peraltro, di un finanziamento ministeriale che ci permetterà di potenziare ulteriormente l’insegnamento on line, puntando ancora sulla strumentazione e sulla rete. E il nostro impegno, fortemente voluto dal Presidente Lino Befacchia, è quello di operare per far sì che Teramo senta come patrimonio cittadino da tutelare un Conservatorio che ha una storia centenaria di cui vantarsi ed essere orgogliosi”.

 

Teramo – 5 agosto 2020

Conservatorio Statale di MusicaGaetano BragaMassimiliano çPitocco