Ma anche negli anni pesaresi Surian non ha mancato di spendersi con particolare impegno per la cultura e la musica del territorio. Ha fondato a Mombaroccio l’Accademia “Guidobaldo del Monte”; nei contatti che con lui ho avuto ha sempre sollevato problemi di grande rilevanza: l’insegnamento della storia della musica nei licei, l’attenzione alla conoscenza di tutti gli aspetti legati alla figura di Rossini, l’approfondimento del rapporto tra Dante e la Musica, la valorizzazione del notevole patrimonio della biblioteca del Conservatorio Rossini ed in genere di quello storico locale, e così via. Alle numerose pubblicazioni si è recentemente aggiunto il “Profilo di storia della musica”, elaborato insieme alla figlia Laura. Particolarmente grave è l’assenza dell’insegnamento nelle scuole superiori della storia della musica, secondo Surian, che del tema ha fatto un suo costante e meritorio cavallo di battaglia promuovendo anche iniziative legislative al riguardo. Già nel 1964 la rivista «Approdo Musicale» stigmatizzava che “In Italia la musica, in quanto fenomeno culturale è tuttora considerata come un accessorio trascurabile”. Si spiega dunque come il posto di rilievo che Surian occupa nella ricerca musicale abbia attirato, per il particolare e denso volume (650 pagine !) dei «Quaderni Musicali Marchigiani» a lui dedicato, saggi dei musicologi statunitensi Allan Atlas, Raoul F. Camus, H. Robert Cohen, Floyd Grave e Jesse Rosenberg nonché della francese Sylvie Mamy. Che si uniscono agli studiosi italiani Marco Beghelli, Nicoletta Betta, Roberto Calabretto, Paolo Fabbri, Dinko Fabris, Patrizia Florio, Ausilia Magaudda, Gabriele Moroni, Franco Rossi, Agostina Zecca Laterza, Agostino Ziino e Maria Girardi; i contributi su argomenti di specifica attinenza marchigiana, in continuità con la consolidata linea editoriale dei “Quaderni”, sono invece stati assicurati da Francesco Angelini, Costanza Costanzi, Marco Salvarani, Ugo Gironacci (che ha, inoltre, ricostruito i primi anni di attività dell’A.Ri.M.), Riccardo Graciotti, Gabriele Moroni e Caterina Veddovi. Laura Surian, preziosa collaboratrice, ha redatto la nota biografica del padre e il lungo elenco delle sue pubblicazioni. Il Vice Sindaco Daniele Vimini ha curato la Premessa dei saggi e Paola Ciarlantini, attuale presidente dell’A.Ri.M. – Associazione Marchigiana per la Ricerca e la Valorizzazione delle Fonti Musicali, l’introduzione. Tutti aspetti posti in evidenza dal prof. Graziano Ballerini, attento curatore del “Quaderno n.16” e già docente del Conservatorio Rossini. Di lui ho un ricordo vivo quale intellettuale raffinato e portatore di idee brillanti che promuoveva con decisione.
Senonché, lo stesso Parlamento con legge n. 188 del 2017 dettò “Disposizioni per la celebrazione dei centocinquanta anni dalla morte di Gioachino Rossini”. Di fronte a un “grappolo” di ricorrenze che si proponevano di onorare la cultura italiana in un contesto temporale in sequenza, l’assenza di Rossini, primo segmento (2018) di quel calendario, pone interrogativi. Peraltro, nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Senato nel dicembre 2017 sul programma delle celebrazioni rossiniane, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ed il presidente emerito della Repubblica Napolitano, presidente dell’apposito comitato promotore, avevano giustamente sottolineato il “quadriennio” dei centenari che si aprivano, per il 2018, con Rossini per proseguire nel 2019, 2020 e 2021 con i tre grandi già citati. Ed alla mia richiesta di “spiegazioni” il presidente della Accademia prof. Alberto Quadrio Curzio rispose cortesemente con una lettera in cui venivano addotte diverse argomentazioni. Quella che più mi colpì riguardava il richiamo all’assenza (!) di un settore della musica nei campi trattati dall’ Istituzione. In effetti la prestigiosa Accademia Nazionale dei Lincei prevede dodici categorie di approfondimento e ricerca: 5 per la classe di scienze fisiche, 7 per la classe di scienze morali, storiche e filosofiche (filologia, archeologia, critica dell’arte e poesia, storia, geografia, filosofia, diritto, scienze sociali e politiche). Non si riscontra una categoria in cui sia inclusa la musica, nonostante il forte rilievo che essa riveste nella cultura e nella storia d’Italia. In realtà per l’interpretazione dell’accaduto più che alla versione del rinomato economista Alberto Quadrio Curzio – e sia detto con ogni sincero rispetto – propendo per la versione che fornisce il qualificato ed espertissimo “rossiniano” prof. Sergio Ragni secondo il quale è da “pensare che si sia trattato soltanto di una “dimenticanza” dal momento che la stessa Accademia, a conclusione delle celebrazioni del 200° della nascita del Nostro, si rese promotrice del Convegno “La recezione di Rossini ieri e oggi” tenutosi a Roma nei giorni 18-20 febbraio 1993, di cui, sempre a cura dei Lincei, furono pubblicati anche gli atti. Ma tanto l’inspiegabile lacuna (che comunque non ha impedito l’evento del 1993) nelle categorie di ricerca dell’Accademia, quanto la “dimenticanza”, la dicono lunga sul rilievo e sulla attenzione riservati alla musica in Italia.
*Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini
Foto 1: Elvidio Surian con Ballerini, Ciarlantini, la figlia Laura, Girelli e Masini