Cercando Beethoven è anche – e come potrebbe essere altrimenti? – un romanzo sulla musica. Musica incarnata, in alcuni suoi aspetti, dai tre giovani personaggi: Wilhelm ovvero l’impeto; Queenia, la schiettezza; Andreas, l’incanto. La musica, per dirla un po’ aristotelicamente, è, nel romanzo di Simonelli, “il motore primo”, la causa prima del divenire, che, potente, muove azioni e sentimenti. “Quella musica era estroversa” fa dire Simonelli al personaggio di Wilhelm “non bastava a se stessa, aveva una natura morale, perché era un invito che rivolgeva a chi ascoltava, chiedendogli di partecipare. Era una musica che non diceva solo «Io» ma aveva bisogno di un Tu che immaginasse assieme a lei”.
Alla base del lavoro di Simonelli c’è, sicuramente, una grande passione per l’opera di Beethoven e uno studio accurato della sua biografia e del contesto storico-culturale in cui visse. Alcuni dei maggiori intellettuali del tempo – Wolfgang Goethe, E. T. A. Hoffmann, Novalis, Franz Grillparzer (che di Beethoven scriverà l’orazione funebre) – sono “convocati” in veri e propri camei, così come gli ideali libertari che, allora, infiammavano gran parte dell’Europa. E c’è, anche, il desiderio di portare in primo piano il dolore che Beethoven sublima nella musica, rendendolo parte di essa. Tante (ri)letture in chiave romantica della vita e delle opere di Beethoven (e lo stesso Testamento di Heiligenstadt, scritto di proprio pugno dal compositore) avevano già divulgato questo suo aspetto. Il merito maggiore del romanzo di Simonelli consiste nel presentare più compiutamente, e per la prima volta fuori da contesti psicoanalitici, un Beethoven bisognoso di tenerezza (come dimenticare la sua storia familiare, la sua infanzia negata) e di condivisione. Come ha sottolineato lo stesso autore in un’intervista al portale di Rai Cultura, “la sua musica è totalmente umana perché nasce da una sostanza di dolore, che viene porta agli ascoltatori dicendo io sono uno come voi, sto facendovi vedere come ho superato, come ho cercato di vincere questo dolore, che non può essere escluso dalla vita dell’uomo, ma può diventare parte della nostra ispirazione”.
Saverio Simonelli è nato a Roma nel 1964. Giornalista professionista, è vicecaporedattore del Tg2000 per cui cura e conduce la rubrica culturale “Terza Pagina”. Laureato in Filologia germanica e traduttore, ha pubblicato diversi libri di saggistica e racconti per ragazzi. Cercando Beethoven è il suo primo romanzo.
Saverio Simonelli, Cercando Beethoven
Editore: Fazi, Roma
Anno di edizione: 2020
Pagine: 320, brossura, € 18,00