El Barrio… il respiro del Tango
Da Piazzolla a seguire il tango ha riscoperto di essere una forma frequentabile dal jazz e dai jazzisti. In effetti, assieme alla componente autoctona (indios, musica popolare) ed a quella euromelodica latina c’è un elemento africano (che parte dalla lontana habanera) che incide anche sulla frammentazione particellare della cadenza binaria (come nella milonga).
I musicisti, di estrazione classica, e di propensione jazz, interpretano i classici, ma presentano anche inediti, come Fugato, movimenti bachiani e improvvisazioni a spirale, o l’introspettiva e toccante Goon e la passionale Zarathustra con arrangiamenti elaborati in cui gli strumenti dialogano in maniera lieve ed intensa attraverso sonorità oniriche ed originali. Poi è la volta di Por una Cabeza, Oblivion e, naturalmente, Libertango che Piazzolla, nella sua rivoluzione tanghera, ha trasformato in inni di struggimento dalla terra dei “nostri” Piazzolla, Pugliese, e di Cadicamo, origini arbereshe, che diede testo poetico alla musica di Gardel.
Amedeo Furfaro
Riviste principali di riferimento: Musica News, Corriere del Sud, Redazione Unical