Ci racconta la sua infanzia a Freehold, nel New Jersey, un luogo pieno di poesia ma anche di potenziali rischi, destinato ad alimentare la sua immaginazione, fino al momento che Bruce chiama «Big Bang»: il debutto di Elvis Presley all’«Ed Sullivan Show».
Descrive il suo desiderio incontenibile di diventare un musicista, gli esordi come re delle bar band ad Asbury Park e la nascita della “E Street Band”.
Con candore disarmante, per la prima volta Bruce illustra i tormenti interiori che hanno ispirato i suoi capolavori, a cominciare proprio da Born to Run, un brano che qui si rivela più complesso di quanto immaginassimo.
È una lettura illuminante per chiunque ami Bruce Springsteen, ma è molto più del memoir di una rockstar leggendaria: è un libro per spiriti pratici e inguaribili sognatori, per genitori e figli, per innamorati e cuori solitari, per artisti, fricchettoni e chiunque voglia essere battezzato nel sacro fiume del rock.
È raro che un artista racconti la propria storia in maniera così intensa e dettagliata. Come in tante delle sue canzoni (Thunder Road, Badlands, Darkness on the Edge of Town, The River, Born in the USA, The Rising e The Ghost of Tom Joad, per citarne solo alcune), nell’autobiografia di Bruce Springsteen troviamo l’ispirazione di un autore unico e la saggezza di un uomo che ha riflettuto a fondo sulle proprie esperienze.
L’album Chapter and Verse
Chapter and Verse, l’album che accompagna questa autobiografia, uscito il 23 settembre per Columbia Records/Sony Music ha anticipato di quattro giorni la pubblicazione di Born to Run.
La raccolta, che abbraccia l’intera carriera dell’artista, contiene cinque brani che non sono mai stati pubblicati finora.
È disponibile in formato CD, doppio LP, download digitale e streaming. Il CD e il doppio LP contengono i testi delle canzoni e alcune foto rare.
I brani di Chapter and Verse, 18 in totale, riflettono i temi e le sezioni del libro Born to Run. La raccolta inizia con due brani dei Castiles, che vedono uno Springsteen adolescente alla voce e alla chitarra, e si chiude con la title track di “Wrecking Ball” datata 2012.
Le canzoni del disco tracciano la storia musicale di Bruce dai suoi esordi e raccontano una storia che procede in parallelo con la narrazione del libro.
Nelle incisioni degli Steel Mill e della Bruce Springsteen Band suonano musicisti che sarebbero poi entrati nelle fila della “E Street Band”. I demo solisti di “Henry Boy” e “Growin’ Up” sono stati realizzati nel 1972, poco prima che Springsteen iniziasse a registrare il suo album di debutto, Greetings From Asbury Park, N.J.
Bruce Springsteen, Born to run (edizione Mondadori, € 23) – Recensione in collaborazione con Moreno Giannattasio e Francesca Pierini della libreria Aleph (librerialeph@gmail.com)