“OLTRE OGNI SINGOLO EFFETTO”
La fisarmonica “profonda” di Pauline Oliveros
(8ª parte)
A maggio di quello stesso anno, Pauline è in Italia, all’AngelicA Festival Internazionale di Musica di Bologna, dove riunisce, attorno alla sua fisarmonica, John Tilbury (pianoforte), Roscoe Mitchell (sax contralto e soprano, flauto) e Wadada Leo Smith (tromba) per eseguire e registrare la suite Nessuno. Di Wadada Leo Smith si è detto più volte. Di Roscoe Mitchell occorre parlare. Polistrumentista, tra i fondatori dell’Art Ensemble of Chicago, gruppo tra i più longevi della scena musicale afroamericana, messaggero di una rivoluzionaria creatività musicale e sociale, Mitchell è un formidabile elemento catalizzatore delle compagini a cui aderisce, sia che ne sia il leader, sia che vi “giochi” in altri ruoli. Quella che si esibisce a Bologna è stata definita “una delle formazioni più incredibili di sempre, poiché documenta l’incontro unico tra alcuni dei più importanti e influenti pensatori musicali del secolo scorso e presente” (Nicola Negri). Ne scaturisce una performance che pervade quella dimensione senza apparenti confini tra l’improvvisazione di origine jazzistica e la musica colta contemporanea, tra la Creative Music e la ricerca elettroacustica che si esprime per mezzo della fisarmonica digitale di Pauline, che crea qui un ambiente sempre mutevole per sostenere la struttura in via di sviluppo. Una performance ponderata, in cui tutti i musicisti affrontano l’impresa collettiva con la giusta dose di moderazione, che non sfocia mai, però, in un eccesso di cautela. Il dialogo tra di loro “si mantiene sulle possibilità del contrappunto, dello sviluppo dinamico e dei contrasti tonali, finché i musicisti si concentrano su ruoli più specifici […] Tilbury delinea un’ampia rete di segnali musicali per delimitare estesamente la cornice armonica; Mitchell partecipa con un lavoro testuale sottile e vigoroso, e Smith assume il ruolo di solista, abbozzando lunghi archi narrativi sullo sfondo riccamente stratificato fornito dall’ensemble” (Nicola Negri). Questi ruoli non sono, però, del tutto cristallizzati. A volte si polverizzano per ricomporsi in nuove combinazioni, che rendono la musica incessantemente emozionante.
Registrato nel 2008, ma pubblicato in DVD nel 2012, è, invece, il live Solo Duo Poetry, ripresa video di una performance di Pauline con un compagno d’eccezione: Cecil Taylor, una delle figure di maggior rilievo del free jazz. Dopo essersi formato sull’ascolto e lo studio di Duke Ellington, Fats Waller, Horace Silver, Charlie Parker, Lennie Tristano, Dave Brubeck; dopo aver suonato con John Coltrane e Archie Shepp; dopo aver individuato dei punti di riferimento anche nella musica colta europea del Novecento (Bartók, Stravinsky, Milhaud, Schönberg), Taylor si affranca dalle strutture tradizionali e si volge verso un’improvvisazione spesso atematica e persino atonale, esprimendosi con un linguaggio apparentemente ruvido e disorganico, in cui il gioco incessante di contrasti (di ritmo, di volume e di tempo) causa una sensazione di fermento e di straordinario dinamismo.
Nel 2014, dopo il trauma della scomparsa di David Gamper, Oliveros e Stuart Dempster riuniscono la Deep Listening Band per registrare l’improvvisazione dal vivo Dunrobin Sonic Gems. Assieme ai due storici e superstiti membri dell’ensemble, ci sono Jonas Braasch al sassofono (già in Quartet For The End Of Space, 2011), Jesse Stewart alle percussioni, Johannes Welsch ai gong e Ione alla voce. Braasch, l’abbiamo scoperto nel precedente capitolo di questo lungo viaggio con Pauline Oliveros, non è solamente un sassofonista, ma un esperto di architettura uditiva. Si deve a lui l’invenzione della “Cistern Simulation”, una tecnologia, qui utilizzata, che ricrea l’acustica dell’iconica cisterna di venticinque anni prima, dove Pauline aveva coniato il termine “Deep Listening”. Sempre nel 2014 (agosto), Oliveros si esibisce in Live At The Stone (pubblicata da Important nel 2016), una performance live con la pianista Connie Crothers. Esattamente un anno dopo, è la volta di Molecular Affinity, una collaborazione con Nels Cline (chitarre elettriche, Dobro, effetti) e Thollem McDonas (pianoforte).
Water Above Sky Above Sky Below Now (Morphine, 2015) è l’ultimo lavoro di Pauline, un’improvvisazione di trentanove minuti con Ione, autrice e improvvisatrice di spoken word e voci sonore, nonché direttore artistico del Deep Listening Institute. L’opera, in tre parti, viene realizzata usando l’Expanded Instrument System (EIS), che converte, manipola e diffonde attraverso canali multipli la fisarmonica digitale appositamente accordata e accompagnata dalla voce di Ione: “L’imperativo dell’EIS (e dell’improvvisazione)”, scrive Pauline, “è ascoltare e rispondere: le relazioni spaziali e le progressioni sono importanti quanto i parametri tradizionali della musica”.
Pauline muore il 25 novembre 2016 a Kingston, nello Stato di New York. Ha ottantaquattro anni, sessanta dei quali impegnati a creare, sperimentare, eseguire musica, attorniata dalle “migliori menti” musicali della sua generazione, di quelle che l’hanno preceduta e di quelle che l’hanno seguita. Dal minimalismo, al quale si avvicina grazie agli studi di composizione con Terry Riley, alla musica d’improvvisazione, i cui maestri sono da rintracciare in quella formidabile scuola che fu l’Association for the Advancement of Creative Music, soprattutto nella sua componente sperimentale più cerebrale e radicale (Anthony Braxton e Wadada Leo Smith), passando per la misurata armonia tra ripetizione e improvvisazione di Panaiotis. Nelle sue mani, l’enorme potenziale della fisarmonica si è espanso fino all’incommensurabile, per creare esperienze sensuali (nel senso di ascoltare con i sensi): un’inclinazione che Pauline ha sempre descritto come “ascolto profondo”. La fisarmonica ha dato a Pauline Oliveros la possibilità di raccogliersi incessantemente nell’ascolto “in profondità”, lo strumento perfetto per declinare in suono le sue idee sul respiro, l’ascolto e la meditazione. Per dirla con Richard Henderson, Pauline è stata una fisarmonicista che “ascoltava quello che succedeva quando il vento passava attraverso il suo strumento”.
LINK AUDIOVISIVI
https://idischidiangelica.bandcamp.com/album/nessuno
http://www.oegra.com/solo-duo-poetry-album/
https://paulineoliveros1.bandcamp.com/album/dunrobin-sonic-gems
https://open.spotify.com/album/73nO3TJveNP3dawGuBU5gH
https://www.youtube.com/watch?v=ucKK06S9z5k
https://idischidiangelica.bandcamp.com/album/nessuno
http://www.oegra.com/solo-duo-poetry-album/
https://paulineoliveros1.bandcamp.com/album/dunrobin-sonic-gems